L'associazionismo femminile perde una grande donna, per noi un'esempio Mara Borriero

 

L’associazionismo femminile perde una grande donna, noi un’esempio
Mara Borriero, presidente di SKA ed ex presidente della delegazione Veneto e Trentino di AIDDA, nel ricordo di Ida Poletto

Stamattina, sabato 9 marzo 2013, è arrivata, attesa e temuta, la notizia che MARA è morta. Sono l’ultima arrivata e quindi le parole che seguono sono senz’altro frutto di sensazioni ed emozioni immediate ed urgenti, non mediate dalla razionalità, né da una lunga frequentazione.

Non ho conosciuto Mara, Lei ha voluto conoscere me, impossibile sottrarsi alla sua travolgente personalità, alla forza con cui perseguiva cose e persone, sicura che la riuscita non è mai semplicemente un obiettivo ma un cammino. Allora non mi era ancora così chiaro ma presentivo che stava iniziando per me un periodo denso: delicato e doloroso sia da un punto di vista familiare che lavorativo.

Mi sembrava allora, e anche dopo, che Mara fosse arrivata come un Esempio, un esempio controverso, originale, a tutto tondo, e, in qualche modo, Lei mi si è data generosamente, completamente e puntualmente. Rimpiango quindi, oggi, di non esserle stata più vicina, nè essere andata a trovarla in ospedale: inutilmente pudica, codarda direi piuttosto, mi sono nascosta dietro a qualche mail o sms, ad un omaggio floreale che Lei, son sicura, ha capito fino in fondo: faccio fatica ad affrontare la realtà nuda e cruda, non ho la sua forza, non la sua capacità di verità, certo non il suo coraggio.

L’associazionismo è sempre stato, per me, un mondo a cui tendere, attingere, frequentare, ho dedicato questi ultimi cinque anni alla realizzazione di questo sentire; e, ancora una volta, è con Mara che ho visto personificarsi questa idea: umanità e leadership, progettualità e assertività, passione e strategia.

Aidda è Mara. Confronto, scontro, fazioni e coalizioni, sono componenti umane: forza, ma più spesso debolezza del mondo femminile, e non solo, avevo creduto che grazie a Lei tutto questo sarebbe stato superato, perché era in grado, era senz’altro capace, di far passare ogni idealità dal cuore al cervello.

Come una leonessa, (un leone?), difendeva ciò che amava e da Lei ti sentivi protetta, scelta, privilegiata. Così era in azienda, in famiglia, con le amiche. Era una imprenditrice nel senso più vero del termine, Lei intraprendeva, investiva, costruiva, produceva e non solo business ma valori. Era bella Mara, un tipo si direbbe, una presenza fisica che non passava inosservata, un look personalissimo, un volto intenso: è innegabile.

La vita, quella che lei stessa ha raccontato e testimoniato, non l’aveva segnata, ne aveva solo amplificato il fascino, la gioia di vivere, la voglia d’amare. Strano pensare ad Aidda senza Lei, per me impossibile.

Ma più grave è la sensazioni di perdita interiore, l’impossibilità di avere ancora tempo per dirle qualcosa di importante della mia di vita: sapeva ascoltare senza giudicare, sapeva solidarizzare, sapeva infondere fiducia…non era esattamente un’amica, non una sorella maggiore, non una imprenditrice come me, era forse tutto questo insieme per me, era una persona importante, era Mara.

IDA

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