L’8 marzo, in ricorrenza della festa internazionale della donna, uscirà per la prima volta in libreria il saggio – inchiesta La fine del maschio e l’ascesa delle donne, della giornalista e scrittrice americana Hanna Rosin.
Nato come un articolo/reportage scritto per il magazine “The Atlantic” e pubblicato negli Stati Uniti lo scorso settembre con il titolo The End of Men (and The Rise of Women),(La fine del maschio e l’ascesa delle donne) il saggio della Rosin è subito divenuto un vero e proprio caso editoriale che continua tutt’oggi a far discutere, non soltanto in America, e che sembra destinato a far parlare di sé a lungo. Addirittura l’espressione “la fine del maschio” è già entrata nel lessico comune.
Gli uomini sono stati il sesso dominante da, beh, dall’alba dei tempi. Ma Hanna Rosin è stata la prima a rilevare – sorprendendo tutti – che questa eterna verità ormai non è più una verità. Dati alla mano e supportata da una solida e accurata documentazione (statistiche, interviste, ricerche) su scala mondiale, la Rosin in questo illuminante e imprescindibile libro rivela che la rivoluzione femminista, tanto a lungo agognata e costruita nel tempo, è già arrivata al traguardo e anzi sarebbe addirittura in atto.
In questo preciso momento storico, per la prima volta in assoluto, le donne non stanno più tentando di accorciare le distanze dagli uomini, perché li hanno già definitivamente superati, e anche di un bel pò; più flessibili e capaci di reinventarsi, avrebbero infatti mostrato una capacità di adattamento superiore a quella dell’uomo, trasformando l’attuale crisi in un’opportunità e superando così il “sesso forte” non solo nella famiglia, nell’amore e nel matrimonio, ma anche nel lavoro e nella carriera, e tutto ciò con profonde conseguenze sulle dinamiche di potere. Insomma il modo sostanzialmente diverso in cui donne e uomini guadagnano, apprendono, spendono, scelgono il partner e uccidono persino, avrebbe rovesciato la situazione generale.
Spinta da un’incondizionata curiosità e senza il freno di preconcetti o ideologie, con La fine del maschio Hanna Rosin decreta la fine del testosterone e dell’uomo macho, aiutandoci a vedere come, a prescindere dal genere, possiamo adattarci alla nuova realtà e incanalarla per creare un futuro migliore.
Hanna Rosin lavora come giornalista presso la redazione di “The Atlantic” ed è una delle fondatrici del sito DoubleX, dedicato alle donne e alle questioni femminili, della rivista “Slate”. Ha scritto per il “The New Yorker”, il “The New York Times”, “GQ”, “The New Republic”, e per il “The Washington Post”. Nel 2010 ha vinto il National Magazine Award. Vive a Washington con il marito e tre figli.
Opinioni:
La fine del maschio di Hanna Rosin sta già sollevando discussioni in tutto il mondo ed è destinato a far parlare di sé a lungo.
Un’imprescindibile fotografia delle donne, degli uomini e del potere in un mondo trasformato.