C’è ancora tempo per non perdere queste bellissime esposizioni!
Padova Aprile Fotografia 2010 rinnova, per il sesto anno consecutivo, il suo grande appuntamento con la fotografia d’autore, che vede protagonisti due grandi cineasti: Krzysztof Kieslowski e Carlo Mazzacurati. L’Assessorato alla Cultura – Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova con “La Fotografia di cinema” presenta una nuova rassegna che propone due singolari mostre, con lo scopo di indagare il rapporto tra fotografia e cinema.
Gli spazi espositivi della Galleria Cavour e del Museo Diocesano accolgono, a partire dal 10 aprile fino al 30 maggio, “Carlo Mazzacurati nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini” e “Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa”.
Attraverso gli scatti di tre fotografi di scena la kermesse padovana offre un punto di vista curioso e coinvolgente dai set cinematografici. Le immagini, a colori e in bianco e nero, restituiscono atmosfere e sequenze in grado di esprimere l’essenza del momento e
di ricostruire come in un mosaico il lavoro dei due maestri del cinema.
Padova Aprile Fotografia occupa ancora una volta una posizione di primo piano nel quadro della fotografia nazionale presentando al suo pubblico e alla Città una complessa e
affascinante raccolta di visioni differenti che colgono in modo originale l’anima dei film e dei loro autori.
Carlo Mazzacurati nelle immagini di
Lucia Baldini e Giovanni Umicini
Mostra a cura di Enrico Gusella
Direzione della mostra: Alessandra De Lucia
Padova, Galleria Cavour (piazza Cavour)
Fino al 23 maggio 2010
Di Lucia Baldini sono le fotografie del film “La giusta distanza” (2007), che ne indagano alcuni elementi costitutivi: luoghi, attori, troupe e atmosfere. Nel film di Carlo Mazzacurati il paesaggio entro cui si muovono i personaggi è un elemento essenziale della storia, posto allo stesso livello dei protagonisti. In una pianura desolata, i cui confini sembrano perdersi all’orizzonte, le atmosfere cupe e nebbiose della zona del Polesine – alla foce del Po – fanno da sfondo alla storia narrata dal regista, che mette in scena le contraddizioni, i paradossi, le perversioni e le ipocrisie di una piccola comunità di provincia in un paesino del nord-est Italia, in cui l’apparire conta più dell’essere, e dove l’integrazione e la convivenza pacifica sono solamente la facciata di un mondo che nasconde una realtà complessa. Questa atmosfera quasi gotica, e per alcuni aspetti oppressiva, rivive negli scatti di Lucia Baldini, che presenta in mostra una sequenza di fotografie in digitale fra cui alcuni mosaici di grandi dimensioni che danno al visitatore uno sguardo di insieme sulle scene narrate.
Sarà inoltre presente in mostra una selezione di quindici immagini esclusive del nuovo film del regista padovano, “La passione”, in uscita nelle sale cinematografiche tra qualche mese: un’anteprima inedita come omaggio alla città di Padova.
Giovanni Umicini, invece, con le sue foto di scena, racconta da una parte la storia del film, e dall’altra la fatica e il divertimento del lavoro svolto sui set di “Vesna va veloce” (1996) e “La lingua del Santo” (2000), film molto differenti fra loro per toni e contenuti che si rispecchiano nello sguardo, ora più attento e rispettoso, ora più irriverente e spiritoso, del fotografo. Le immagini, scattate in un rigoroso bianco e nero, riescono a cogliere in un attimo l’essenza del momento.
Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa
Mostra a cura di Giovanni Chiaramonte ed Enrico Gusella
Direzione della mostra: Alessandra De Lucia
Padova, Museo Diocesano (piazza Duomo, 12)
Fino al 30 maggio 2010
L’esposizione, a cura di Giovanni Chiaramonte ed Enrico Gusella, realizzata in collaborazione con Ultreya, presenta una trentina di fotografie realizzate da Piotr Jaxa durante i nove mesi di riprese della celebre trilogia di Krzysztof Kieslowski “Tre colori: blu, bianco e rosso”, svolte a Parigi, Varsavia e Ginevra.
L’opera fu realizzata dal regista polacco tra il 1993 e il 1994, consacrandolo definitivamente come uno dei maestri del cinema contemporaneo.
In esposizione vi sono immagini tratte dal backstage dei tre film, già esposte nel 1993 nella raccolta “Kieslowski’s colours”, alle quali in questa occasione se ne aggiungono di nuove che esaltano lo stile, la poetica, la filosofia, l’umorismo e la vita stessa del grande regista, di cui Jaxa dipinge un ritratto autentico sia come uomo che come artista.
La trilogia è ispirata ai tre colori della bandiera francese, e ai tre ideali rivoluzionari da essi rappresentati: il blu della libertà, il bianco dell’uguaglianza e il rosso della fratellanza; le pellicole sono concepite per una visione indipendente l’una dall’altra, ma viste nel loro insieme sono elementi di un’opera pensata nel suo complesso, dove ogni utopia va letta in rapporto con le altre. Lo stesso vale per le immagini del fotografo Piotr Jaxa, che riesce a fare emergere con grande sensibilità i dolori e i drammi, le angosce e la solitudine dei protagonisti delle pellicole.