Gli italiani sono ancora legati a stereotipi post bellici
pasta-pizza-mandolino?
Da un’indagine Pubblici Esercizi sono stati profilati rispetto ai consumi alimentari in vacanza 4 tipologie. Cosmopolitan, i più numerosi, va contro lo stereotipo dell’italiano poco aperto alle sperimentazioni. Gli intervistati si dichiarano per il 38% curiosi e senza frontiere. Si tratta soprattutto di adulti che in vacanza si liberano delle proprie abitudini alimentari per calarsi in quelle del territorio che li ospita. La seconda categoria è quella dei party lover costituita per lo più da giovani che cercano di risparmiare sul cibo per destinare le proprie risorse economiche all’intrattenimento. Altro profilo emerso dal sondaggio sono i gourmet (18%), adulti con un buon potere di acquisto, che durante le vacanze non vedono l’ora di farsi coccolare dal buon cibo. L’ultimo gruppo è rappresentato dai no rules, che decidono di non seguire regole né orari. Si tratta per lo più di giovani, soprattutto donne che durante le ferie si rilassano e rompono gli schemi delle abitudini alimentari casalinghe per sottrarsi all’impegno della cucina domestica.
Mentre il turismo verso l’Italia …
dopo cinque anni di segno negativo, la domanda turistica interna inverte la tendenza e torna a crescere. E con essa torna a crescere la spesa per le vacanze, che quest’estate dovrebbe attestarsi sui 40 miliardi di euro per il periodo luglio-settembre, in crescita, a prezzi correnti, del 2,2% rispetto al 2014.
È questo ciò che emerge dai calcoli di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi sulle segnalazioni turistiche di questo avvio di stagione.
Le presenze totali attese in Italia per il periodo luglio-settembre sono ben 414 milioni. Di queste, 181 milioni concentrate durante il picco di agosto (136 milioni quelle italiane e 45 milioni quelle straniere) per una spesa totale di 40 miliardi di euro (26 miliardi spesi dagli italiani e 14 miliardi provenienti dalle tasche dei turisti stranieri). “Quest’inversione di tendenza segnala finalmente una ripresa della fiducia da parte degli italiani, incoraggiati dal persistente bel tempo, ma anche dai primi segni di un’economia che sembra si stia rimettendo in moto, grazie anche ad EXPO che ha certamente accresciuto l’immagine e l’interesse turistico del nostro Paese. Si tratta di indicazioni che permettono di guardare al futuro con un po’ più di ottimismo”, dichiara Lino Stoppani, Presidente Fipe-Confcommercio.
PRESENZE[1] PER MESE (valori in migliaia – anno 2015) | |||
stranieri | italiani | totale | |
47.417 | 100.035 | 147.453 | |
45.515 | 136.441 | 181.956 | |
36.304 | 48.194 | 84.499 | |
Totale estate | 129.237 | 284.671 | 413.907 |
Fonte: stima Fipe
[1] comprende le presenze turistiche nelle strutture ricettive non ufficiali
SPESE PER MESE (valori in migliaia di euro – anno 2015) | |||
stranieri | italiani | totale | |
5.030.041 | 9.093.216 | 14.123.258 | |
4.828.247 | 12.402.480 | 17.230.728 | |
3.851.140 | 4.380.878 | 8.232.019 | |
Totale estate | 13.709.429 | 25.876.575 | 39.586.004 |
Fonte: stima Fipe
Spesa per il cibo
Un quarto della spesa andrà in cibo, per cui si spenderanno 11,5 miliardi di euro (con una crescita del 2,3% rispetto al 2014, pari a 260 milioni di euro). In particolare, 8,4 miliardi di euro saranno spesi in bar e ristoranti e 3,1 miliardi di euro andranno nell’acquisto di cibi da consumare in casa. “Questi numeri confermano che la ristorazione è un pilastro dell’offerta turistica nazionale. Un risultato positivo, da ascrivere a merito delle tantissime imprese del settore, che esprimono i migliori valori dell’accoglienza, partendo dalla qualità dei prodotti e dalla cordialità del servizio, che i turisti di ogni parte del mondo ci riconoscono”, aggiunge il Presidente Lino Stoppani.