Le fotografie di Michela Benaglia
per contrastare la #dispersione scolastica
( i n ) l i g h t è un progetto fotografico di Michela Benaglia sulla dispersione scolastica realizzato partendo dai progetti sviluppati dalla Fondazione Sicomoro per l’istruzione Onlus, con la quale la fotografa collabora dal febbraio di quest’anno. È il frutto del laboratorio Luce in movimento, ideato e sviluppato insieme all’artista Roberta Maddalena, al quale hanno partecipato i ragazzi della Scuola della Seconda Opportunità.
Negli spazi dell’Istituto Zaccaria, in via della Commenda 5 a Milano, sarà esposta una selezione di foto (13 in tutto) in grande formato. Non si tratta di ritratti classici, tesi a fissare i lineamenti di un volto o i tratti di un carattere, ma di istantanee realizzate cogliendo le espressioni del movimento libero e consapevole del corpo dei ragazzi, proteso a creare disegni di luce. “Il volto a volte si vede, a volte no”, precisa Michela, “e i disegni di luce nello spazio diventano metafora e significato delle potenzialità uniche di ogni ragazzo, come se la loro luce creativa venisse finalmente espressa”. Scopo del workshop, all’interno del quale il training espressivo di corpo e segno è stato sviluppato da Roberta Maddalena, era aiutare i ragazzi a comprendere come la creatività sia qualcosa che emerge dalla persona e dalla sua esistenza, e come possa essere poi ricondotta nel quotidiano, in qualsiasi azione e ambito.
In mostra ci saranno anche un video e alcuni dei temi scritti dai ragazzi. Insieme alle foto, questi contributi veicoleranno il messaggio trasmesso attraverso il laboratorio, profondamente in sintonia con la missione della Fondazione: dare una possibilità di riscatto agli adolescenti in difficoltà sui banchi di scuola, aiutandoli a conseguire la licenza di terza media grazie a un team appassionato di docenti, educatori, psicologi e pedagogisti.
È possibile acquistare le 13 fotografie, in edizione limitata, 13 copie per ciascun soggetto.
Michela Benaglia
Nata nel 1980 è laureata in Disegno Industriale al Politecnico di Milano. Dal 2004 si occupa di art direction per importanti marchi di arredamento, design e moda, per i quali cura e realizza grafica, allestimenti, installazioni, video. Nel 2012 realizza un reportage sul terremoto in Emilia, “Gli altri volti, identità di un terremoto”, esposto nel 2013 a Milano nella mostra “Blind photo date”. Questo interesse per il sociale la porta a conseguire un master in Reportage all’Accademia Jhon Kaverdash di Milano, un master in storytelling alla LUZ Academy oltre a frequentare workshop con autori e attori importanti della fotografia contemporanea: da Antoine D’Agata a Daphne Angles, da Renata Ferri, a Claudia Hinterseer. Dal 2014 insegna Rappresentazione fotografica all’ISAD di Milano. A maggio 2015 è selezionata tra i vincitori della Residenza Artistica con Alex Webb e Rebecca Norris Webb organizzata da Camera Torino e Leica per Regione Piemonte; a settembre dello stesso anno il progetto “Images of identity – polaroids from Uganda” viene esposto al SI FEST OFF di Saviganano Immagini. Con il lavoro “From 7 to 7 – When time stands still” vince sempre nel 2015 il premio “Lanfranco Colombo” come miglior portfolio.
Roberta Maddalena
Nata nel 1981, vive e lavora a Milano. Laureata in Design per la Comunicazione al Politecnico di Milano, durante gli anni universitari si specializza in incisione calcografica presso Atelier 14
di Daniele Upiglio, a Milano, e in seguito in cultura tipografica e type design presso lo stesso Politecnico e il CFP Bauer. Ha studiato musica in diverse città d’Italia specializzandosi in vocalità
extraeuropee ed ergonomia vocale, sviluppando un profondo interesse per l’etnomusicologia, rivolta in particolare all’Asia, esperienza che la porterà nel 2009 ad avvicinarsi alla calligrafia orientale e la danza contemporanea. Da questi percorsi nascono nel 2013 le sue performance a inchiostro, esperienze fondate sulla relazione tra segno e movimento, e disegni e dipinti in cui forme e colori evocano la realtà universalmente percepibile e conosciuta, ma allo stesso tempo ne svelano l’aspetto più mistico e intimo. Sempre nel 2013, dopo sei anni di attività come illustratrice per editoria, musica, moda e pubblicità, nascono i progetti di creativity training rivolti a privati e aziende: workshop di disegno ed esperienza corpo/segno tesi allo sviluppo della creatività fuori dal contesto quotidiano, per sviluppare capacità di osservazione e movimento.
Moi et Toi
Moi et Toi è uno studio che si occupa di styling e food design, seguendo la realizzazione di eventi su misura per aziende, musei, gallerie e privati: dalla progettazione all’allestimento affinché ogni particolare rientri in un concept più ampio di immagine coordinata. Ogni dettaglio progettuale dal food, che viene concepito come strumento di comunicazione, al packaging è il risultato di una ricerca accurata che fa propria in primo luogo l’artigianalità e l’utilizzo di materiali eco-compatibili nella realizzazione dei supporti utilizzati. In cucina lo staff predilige l’utilizzo di food bio e a Km zero, collaborando con diverse aziende agricole locali.
Nel 2014 conosce la realtà della Fondazione Sicomoro e decide di farsi parte attiva nella lotta contro la dispersione scolastica, mettendo a disposizione la propria professionalità e creatività per dare vita al team che si occupa di seguire progetti ed eventi a sostegno della Fondazione.
Fondazione Sicomoro per l’istruzione onlus
É un’organizzazione che si costituisce per impulso dei padri Barnabiti che si occupa di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su questo tema. La Fondazione nasce nel 2012 per iniziativa di padre Eugenio Brambilla, raccogliendo l’eredità dell’Opera Pia Scuole Notturne della Carità, attiva già nella prima metà dell’Ottocento per favorire l’accesso all’istruzione delle fasce deboli della popolazione. La dispersione scolastica è un tema cruciale: sono il 17% i ragazzi italiani che non riescono a conseguire la licenza media nel periodo formativo che va dai 13 ai 18 anni. Oltre che con l’abbandono della scuola, questo fenomeno si manifesta anche con irregolarità nella frequenza, ripetute bocciature, bassa qualità degli esiti, scarso interesse e attenzione. La missione della Fondazione Sicomoro è dare una seconda opportunità a questi adolescenti in difficoltà. Il mezzo individuato dall’organizzazione per fornire una possibilità di riscatto è quella di sostenere Scuole della Seconda Opportunità. Per ora ci sono aule a Milano Barona, Milano Gratosoglio, Lodi e Monza. Quest’ultima, gestita dall’associazione A. Vita, è attiva dal 1994. Finora ha accolto oltre 250 studenti provenienti da 7 diverse scuole, portandone al diploma di terza media il 98%. Le aule milanesi, realizzate con il coinvolgimento della cooperativa Farsi Prossimo, aperte nel 2001 a Gratosoglio, hanno accolto 135 studenti di 7 scuole di provenienza, diplomandone il 92%. Al quartiere milanese della Barona, sede attiva dal 2001, gli studenti sono stati finora 48, provenienti da 3 istituti, i diplomati l’88%. Lodi è l’ultima sede scolastica della rete della Fondazione Sicomoro. Aperta nel 2014, ha accolto 12 studenti di 5 diverse scuole. Le scuole della Seconda Opportunità offrono ai ragazzi attività didattiche in orario scolastico con docenti provenienti dagli istituti che li hanno segnalati (caratteristica peculiare delle esperienze di Milano e Lodi), affiancati da educatori professionali, psicologi e pedagogisti. Il primo obiettivo è far loro conseguire la licenza della terza media – raggiunto in più del 90% dei casi – per poi accompagnarli in un processo che consenta di riscolarizzarli. “Puntiamo su una scuola capace di dare dignità e rendere i ragazzi protagonisti della loro vita”, sostiene padre Brambilla, che finora ha reinserito oltre 300 giovani che si erano allontanati dai banchi di scuola, ma conta di aumentare esponenzialmente il numero replicando questi modelli educativi anche oltre i confini della Lombardia.