Ogni anno gli enti pubblici erogano finanziamenti per incentivare la nascita di nuove imprese femminili.
Ecco come accedere ai bandi.
di Veronica Benigno
Se l’Italia è famosa per il suo basso tasso di occupazione femminile, soprattutto al Sud Italia, un dato estremamente positivo è costituito dal fatto che il nostro Paese è al secondo posto in Europa fra quelli che si adoperano più attivamente nella ricerca delle soluzioni di prestito più vantaggiose destinate all’imprenditoria “rosa”.
I finanziamenti vengono erogati secondo quanto disposto dalla Legge 215/1992 alle imprese che hanno partecipato ai bandi annuali attivati dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con gli enti locali. Poiché le tempistiche non sono sempre regolari, e spesso gli importi sono legati alle contingenze economiche, è bene tenersi aggiornate sui siti ufficiali (MiSE, Unioncamere, Camere di Commercio, Province, Regioni, Comitati per l’imprenditoria femminile).
Solitamente i bandi, sia nazionali che locali, riguardano delle macro-aree produttive, come ad esempio il settore turistico, o quello manifatturiero, oppure ancora quelli agricolo, commerciale o dei servizi. Unitamente al bando sono rese pubbliche anche le linee guida che stabiliscono i criteri per partecipare e quelli che definiranno la graduatoria finale.
L’unico vero requisito per accedere ai finanziamenti è il numero di donne che compongono l’azienda, che dev’essere superiore alla componente maschile. Ovviamente, le somme sono attribuite anche in base alla validità del progetto proposto, alla sua compatibilità con il territorio, all’eventuale presenza di garanzie.
Gli importi concessi possono essere dei contributi a fondo perduto, oppure sotto forma di prestito agevolato o credito di imposta. Spesso sono erogati finanziamenti anche per aziende già esistenti, purché vengano impiegati per ampliare e ammodernare l’attività, o per la formazione delle dipendenti, o per l’innovazione tecnologica.
Dopo aver seguito nel dettaglio la procedura di presentazione della domanda, specificata su ogni bando, le aspiranti imprenditrici dovranno attendere la pubblicazione della graduatoria in Gazzetta Ufficiale, di solito 90 giorni dopo la chiusura del bando. In bocca al lupo!