La ventottenne veneziana è rimasta uccisa
negli attacchi dei terroristi a Parigi
Si è dovuto attendere il primo pomeriggio di ieri, domenica 15 novembre, per avere l’ufficialità di una notizia tremenda. Dopo una notte di angoscia, è stato il console generale d’Italia a Parigi, Andrea Cavallari, a confermare la morte di Valeria Solesin, dottoranda in Demografia all’Università Sorbona di Parigi. Della vent’ottenne veneziana non si avevano più notizie dagli assalti che hanno sconvolto Parigi la notte di venerdì 13 novembre.
Il console solo dopo una lunga attesa ha potuto vedere la salma e riscontrare che gli elementi caratterizzanti della corpo erano gli stessi segnalati dalla famiglia.
Un’anticipazione rispetto la morte della giovane veneziana era stata data dal fidanzato, il trentenne Andrea Ravagnani, ancora nella notte tra sabato e domenica. Il ragazzo di Valeria aveva già contattato il padre della giovane per dirgli che nonostante l’ufficialità non fosse ancora stata data molto probabilmente la ragazza era morta sotto i colpi degli attentatori. In assenza però dell’ufficialità si era aperta una flebilissima speranza, legata alla presenza di una ragazza non identificata in stato di coma, ma viva, presso all’ospedale di Salpêtrière.
La triste realtà, invece, ci racconta che Valeria è morta crivellata dai colpi di mitra dei tre vili attentatori suicidi che hanno fatto irruzione dove si stavano esibendo gli Eagle of Death Metal Band. Una serata in cui ci si doveva divertire e che invece si è trasformata in trappola mortale per Valeria e per molte altre giovani anime.
Andrea, il fidanzato di Valeria rimasto ferito di striscio ad una tempia, ancora non si capacita della tragedia e i suoi genitori sono in strettissimo contatto con quelli di Valeria, sprofondati in un terribile dolore dopo l’ufficialità della morte data dalla Farnesina. “Quei colpi di mitra sembravano effetti speciali del concerto” ha dichiarato Andrea, “ma poi abbiamo visto il sangue..” ha concluso il giovane.
I due fidanzati, assieme ad altri amici, si trovavano nelle prime file. Dopo le raffiche sono rimasti a terra, immobili. Hanno atteso quasi due ore, fermi a terra, prima dell’arrivo delle teste di cuoio.
Nel parapiglia successivo Valeria si è persa, una delle amiche era riuscita a recuperare la sua borsetta con tutti gli effetti personali, ma della giovane non c’era più traccia.
L’affannosa ricerca presso tutti gli ospedali il sabato è stata inutile. L’idea di pensare che Valeria fosse girovaga in stato di choc purtroppo si è dimostrata una teoria sbagliata. La ragazza è stata assassinata.
Una giovane impegnata nel sociale, appassionata del suo lavoro, volontaria di Emergency, innamorata della vita e al fianco dei più deboli, come dimostra il suo impegno nell’aiuto dei senzatetto parigini.
Lo staff del Sitodelledonne si stringe attorno alla famiglia e a tutte le persone che volevano bene alla giovane veneziana che si trovano a vivere nel dramma di un lutto atroce.