Vivete un Carnevale 2013 a colori: avete ancora qualche giorno per liberare la vostra fantasia e la creatività disinibendo i vostri sensi. Regalatevi qualche giorno di magia a Venezia, la città più suggestiva del Carnevale italiano.
Il fascino della città lagunare quest’anno ben si coniuga con la tematica scelta dagli organizzatori dell’evento “Vivi i colori”, poiché non c’è luogo d’Italia che abbia prodotto artisti tanto attenti alle sfumature, alla colorazione dei paesaggi e al ruolo che hanno in pittura luce e tonalità.
A chi quest’anno parteciperà al carnevale veneziano si chiede quindi uno sforzo in più: dare voce alle profonde risonanze dell’anima e colorare piazza San Marco con la propria maschera.
Senza scomodare grandi argomenti, è importante sapere che il carnevale è ormai inteso in modo universale come una categoria dello spirito. Ciò che caratterizza questo periodo di festeggiamenti è l’atteggiamento di apparente licenza dalla vita quotidiana e dalle abitudini consuete in cui si sfogano gli istinti e le consuetudini vengono abbandonate.
Il carnevale è invece una cosa seria, al contrario di quanto si crede. Infatti la festa degli scherzi, delle maschere e delle licenziosità è stata oggetto nei secoli delle attenzioni di molti studiosi. Alcuni come James Frazer, l’autore del testo fondamentale per tutti gli antropologi, “Il ramo d’oro”, nel quale cerca collegamenti fra i miti delle varie culture del mondo per ricostruire una base comune al modo di pensare dell’essere umano, ha attestato un preciso collegamento tra il carnevale e certe feste esoteriche praticate fra i celti, i Greci e i romani come i riti dionisiaci e di Iside o il Samahain. In esse giocava un ruolo fondamentale il simbolo della morte rituale e del ritorno alla vita sotto altre spoglie di chi veniva sacrificato (il tema della maschera come trasformazione e del lazzo come lo sprigionarsi di pulsioni violente e antropofaghe).
Nel medioevo esistevano feste religiose praticate dai monaci in cui veniva sconvolta ogni consuetudine e il mondo finiva per essere rovesciato. Il topos del mondo alla rovescia anzi attraversa tutto quanto il periodo medievale come uno dei più abusati e conosciuti. A Roma nell’alto medioevo si festeggiava il lunedì dopo Pasqua la festa della Cornomannia in cui il pontefice stesso era sbeffeggiato dai prelati che, per un giorno, si prendevano tali libertà.
Lo studioso Michail Bachtin è uno dei grandi teorizzatori del ruolo sociale svolto dal carnevale. La festa ha il potere di liberare la collettività dalle differenze di censo, di reddito, di età e professione. L’individuo abbandona la sfera alta e smette di essere se stesso finendo alla fine col rinnovarsi immergendosi in una libertà assoluta.
Tutti questi aspetti fanno del carnevale 2013 un’attrazione irresistibile per tutti noi. Ecco perché diventa fondamentale festeggiarlo.