Fukushima: il riso non è radioattivo con sollievo dei Giapponesi.
Sappiamo, perché ce lo dicono i nutrizionisti, quanto sia importante il ruolo dei cereali nell’alimentazione. E sappiamo anche che nelle diverse aree climatiche e geografiche del mondo la loro diffusione varia, tanto che i vari gruppi umani hanno scelto ciascuno un cereale diverso per sostentarsi e da usare come il principale nella loro dieta.
Nel caso dei popoli asiatici e, per esempio, dei giapponesi questo è il riso. Dopo il recente disastro di Fukushima, nel quale si sono verificate fuoriuscite di materiale radioattivo altamente inquinante, il popolo Giapponese ha temuto anche per la propria economia e produzione agricola. In questi giorni quindi si sono effettuati moltissimi test per verificare che l’alimento base del sistema nutrizionale del Sol Levante non sia radioattivo.
I risultati sono stati per ora positivi. Comunque i test si intensificano in almeno 14 prefetture giapponesi che producono da sole il 40% del riso consumato nel Paese. Complessivamente questa Nazione produce circa 8,3 tonnellate di riso all’anno.
Un vero sollievo per la popolazione e i produttori.