#Fibroma #Uterino: curarsi senza bisturi si può

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Grazie all’embolizzazione e agli ultrasuoni focalizzati è possibile evitare l’isterectomia. Recupero garantito in pochi giorni.

 

Il fibroma dell’utero è un tumore benigno che colpisce soprattutto in età fertile; nella popolazione femminile italiana tra i 35 e i 50 anni la sua incidenza può arrivare al 70% e se la terapia farmacologica non ha risultati è necessario intervenire chirurgicamente.

Un’operazione di questo genere ha un impatto psicologico molto forte sulla donna che la subisce; il poterla evitare rappresenta una grande conquista per la medicina.

“Sul fibroma uterino si può intervenire con due differenti tecniche” afferma il Dottor Pier Giuseppe Maria Rossini – Specialista presso l’ICC, Istituto Clinico Cardiologico di GVM >>>   “la prima prevede l’utilizzo di un catetere sottilissimo; si penetra nell’arteria femorale, senza fare tagli, e si raggiunge l’arteria uterina. Lì si inoculano delle microsfere di sostanza biocompatibile che vanno a ostruire i vasi sanguini arteriosi che nutrono i fibromi, che vanno così in atrofia. Questo intervento, da cui si recupera in pochi giorni, è considerato molto sicuro e con basse probabilità di complicazioni. La percentuale di successo è del 94% ed è raro che successivamente si intervenga anche in maniera chirurgica”.

“Grazie a questa pratica” prosegue Rossini “negli Stati Uniti si evitano circa 80mila isterectomie all’anno”.

“A questo trattamento”– aggiunge il medico – “si affianca quello con ultrasuoni focalizzati.
Con questa metodica, applicabile nel 25% dei casi, si bombardano i fibromi innalzandone la temperatura  fino alla necrosi. L’esposizione ai raggi è minima e non crea nessun danno collaterale, inoltre non è necessaria l’anestesia”.


GVM Cargvme & Research
è un gruppo italiano che opera in sanità, ricerca, industria biomedicale, benessere termale e servizi alle imprese, con l’obiettivo di promuovere il benessere e la qualità della vita. Cuore del Gruppo è la rete integrata di Ospedali di Alta Specialità, Polispecialistici, e Day Surgery con Poliambulatorio privato: un network di strutture e competenze professionali che innerva numerose regioni italiane e si estende anche all’estero, in Francia, Polonia e Albania.
Una lunga tradizione ha portato GVM Care & Research ad accreditarsi come partner del Sistema Sanitario Nazionale e come polo d’eccellenza – in particolare per il trattamento delle patologie cardiovascolari – rivolgendo sempre di più la sua attenzione alla dignità del malato ed effettuando tecniche diagnostiche e chirurgiche sempre meno invasive, a fianco di protocolli terapeutici su misura del paziente.
La sua capacità di dare vita ad una rete che funge da “trait d’union” fra diverse strutture, specialità e servizi, consente al Gruppo di porre sempre il cittadino-utente al centro di un percorso di attenzioni, in cui fiducia, qualità dell’assistenza, professionalità e valorizzazione della persona si coniugano in ambienti accoglienti e confortevoli, il tutto sempre al servizio della salute e del benessere.

L’ICC di Roma è una struttura sanitaria che fa parte di GVM Care & Research, con cui condivide il consolidato know-how nel trattamento delle patologie cardiovascolari.
Situato nella Capitale, ICC garantisce unicità e completezza del percorso di cura, in aderenza agli standard scientifici internazionali e alle disposizioni regolatorie recentemente adottate nella Regione Lazio è infatti riconosciuta come struttura di Alta Specialità. L’ICC è inoltre convenzionata con fondi sanitari integrativi, assicurazioni sanitarie, casse e società di mutuo soccorso offrendo la possibilità di accedere alle prestazioni con numerosi vantaggi.

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