Sembra strano, ma quando sento parlare di condono tombale, subito mi si rizzano i capelli in testa, anche quando, come in questo caso, riguarda le energie rinnovabili e il fotovoltaico.
Stiamo parlando di una proposta di legge inviata al ministro per lo Sviluppo dal Ministro Romano, quello dell’agricoltura e lo stesso sospettato di avere rapporti con la mafia e che è stato salvato con un voto parlamentare poche settimane or sono dal processo.
La proposta che Romano vorrebbe introdotta nel decreto Sviluppo ancora oggi in preparazione vorrebbe un condono tombale sugli impianti fotovoltaici abusivi. Confindustria si è già espressa: contraria ad un simile provvedimento.
Per quanto mi riguarda l’essere venuta a sapere che ancora non si è pagato il condono precedente, salvo la prima rata, e che lo Stato avanza dai condonati 2 miliardi di euro, mi rassicura sul fatto che non c’è verso che qualcuno possa convincermi che un condono così è necessario.
La quota di energia rinnovabile prevista per quest’anno è già stata superata in parte grazie agli incentivi statali. E già in un’altra occasione avevamo rilevato come l’Italia, se va avanti di questo passo, sarà la prima Nazione Europea a diventare competitiva sul piano economico con il solare. Per chiarire: un kwatt di fotovoltaico sarà più economico di uno prodotto col petrolio.
Quindi qual è la necessità di un condono come questo? Certo Romano, che dovrebbe tenersi un po’ in disparte, visti i sospetti di attività illecite e di collusione mafiosa, forse avrebbe dovuto evitare di attirare su di sé tanta attenzione a questo riguardo, che dite? Siamo tutti garantisti, ma quando si sentono certe proposte inqualificabili per disincentivare la trasparenza sulle energie rinnovabili, non si può tacere.
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