Da Twiggy a Kim Basinger, Ali McGraw e Candice Bergen, fino alle celeberrime Christy Turlington, Elle MacPherson e Naomi Campbell.
Fu da una eccezionale intuizione di Eileen Ford, scomparsa pochi giorni fa a 92 anni, che nacque la figura professionale delle top model. Negli anni quaranta, assieme al marito, Eileen Ford fondò l’omonima agenzia di modelle. Talent scout, ma non solo. Fu grazie al suo intuito che la Ford contribuì a creare delle vere e proprie icone al femminile: le voleva bionde, alte e molto magre, ma non solo e soprattutto non era per forza necessario lo fossero. L’importante era che avessero “il fuoco negli occhi”, essere carismatiche, magnetiche e possedere quella spavalderia tipica del “io so chi sono”.
Sono molte le modelle che devono a Eileen Ford il loro successo, alcune poi sfondarono nel mondo del cinema come Candice Bergen, Ali MacGraw, Jean Shrimpton, Twiggy e Lauren Hutton negli anni sessanta. Poi Sharon Stone, Brooke Shields (ingaggiata all’età di 8 anni!), Christy Turlington, Elle MacPherson, Naomi Campbell negli anni ottanta.
La Ford riuscì magistralmente ad innalzare la professione della modella a vero e proprio mestiere. Oltre ad aver creato un mercato per supermodelle, un gruppo selezionatissimo di ragazze capaci di esigere compensi da decine di migliaia di dollari per poche uscite in passerella, riusciva a trasformare belle ragazze in grandi superstar con lezioni di etichetta e di stile mandando avanti la sua agenzia con regole che molto assomigliavano a quelle di un convento o di un severo collegio femminile.
Una delle sue caratteristiche, che l’hanno resa famosa, era il piglio manageriale con cui proteggeva le ragazze affinché non finissero ad essere vittime di potenziali sfruttatori senza scrupoli, sia dal punto di vista sessuale che personale. Pretendeva in maniera assoluta che sia il clienti che le ragazze osservassero un codice di business.
Alcune ragazze agli inizi delle loro carriere professionali vivevano addirittura con lei: “devono rendermi conto del loro tempo” aveva commentato la Ford a Forbes nel 1984, “mangiare con me a tavola, tutte le sere. Non voglio certo dover dire a una mamma che non so dov’è sua figlia alle due di notte”.