Avere un buon rapporto con se stesse, perché ciò che realizziamo è il riflesso dei nostri pensieri e della fiducia che abbiamo nelle nostre potenzialità. Relazionarsi con gli uomini: un universo diverso dal nostro, ma complementare. Come fare delle differenze un punto di forza e come essere veramente compagni di vita. Gestire la casa e la famiglia, perché anche la donna con ambizioni professionali mantiene la sua aura di angelo del focolare. Leadership e carriera, per farsi strada anche negli ambienti più competitivi e tradizionalmente maschili, senza rinunciare ai pregi dell’essere donna.
Questi sono alcuni dei temi cruciali sui quali si trovano a riflettere le donne di oggi. La cosa più bella è che non devono farlo da sole, ma hanno finalmente la possibilità di parlarne insieme ad altre donne con lo stesso pensiero.
Ne parliamo con Nan Coosemans, organizzatrice dell’evento Women to Women weekend, la prima edizione di questo workshop dedicato alle donne, che si terrà il prossimo 17-18 Maggio a Milano.
In questi anni sono fioriti molti percorsi formativi dedicati alle donne. Da quali esigenze sono nati?
Credo che i tempi stiano cambiando e le donne si stiano “svegliando”, purtroppo a volte anche attraverso la violenza che è sempre più sotto gli occhi di tutti. Siamo cresciute attraverso le credenze di tante generazioni che ormai non appartengono più a questi tempi e le donne lo sentono dentro. Tante donne con cui abbiamo parlato sentono una gran voglia di espandersi, fare quello che si sentono di fare e ascoltare loro stesse invece degli altri. E questo bisogno è trasversale, lo troviamo in ogni profilo di donna.
Di cosa hanno bisogno le donne oggi a livello formativo? Cosa chiedono e cosa serve loro?
Gran parte delle donne con cui abbiamo parlato nei corsi di crescita personale vogliono essere più indipendenti, non solo dagli uomini, ma anche nella vita in generale. Molte di loro danno la precedenza a tutto e a tutti, tanto che a fine giornata non hanno né tempo né energie per sé stesse. Così maturano dentro di loro una vibrazione negativa, una sensazione che qualcosa non va e vogliono capire di cosa si tratta e come risolverlo. Il problema è che spesso hanno paura di fare un passo avanti e trovano le scuse più diverse. Le più comuni? “Ormai alla mia età le cose non cambiano”, “non so cosa fare”, “ho paura di rimanere da sola”. Per non parlare poi della difficoltà nel crescere a livello professionale. Le donne oggi hanno ambizioni e desideri, ma la società sembra ancora imporre una scelta obbligata: o carriera o maternità. E questo è un grande ostacolo per tante donne. Ma i tempi stanno cambiando: vogliamo e dobbiamo fare in modo di crescere a livello personale e professionale. Tutto parte dalla leadership femminile, quindi essere padrone delle nostre emozioni e soprattutto delle nostre scelte per raggiungere la felicità che desideriamo.
E in futuro, come pensi evolveranno le loro necessità?
Ci vorrà tempo, come dico sempre, e di questo mi rammarico molto. Le donne hanno una grande capacità di svolgere il ruolo da “drama queen”, ma quando vengono offerte loro delle opportunità, le colgono con difficoltà e spesso con paura. Se vogliamo un cambiamento vero, è ora di mettersi in gioco. O il rischio è di continuare a lamentarsi senza ottenere i risultati desiderati. La formazione, in questo senso, è un mezzo che apre le porte, portando la consapevolezza e gli strumenti per scoprire i nostri punti di forza, per ottenere quello che vogliamo. E per formazione non intendo insegnamento passivo, ma una guida attiva per cogliere nuove opportunità. La donna ha voglia di fare e di evolvere e speriamo che dopo questo evento si sentirà ancora di più. L’Italia ha bisogno dell’intelligenza e della forza femminile!
Donne con figli, donne senza figli. Pensi che i bisogni formativi siano differenti in qualche modo?
La regola di base è uguale per tutte: solo se siamo congruenti con noi stesse, possiamo fare le scelte giuste. Le donne con figli mettono le loro necessità in secondo piano, ma questo non è corretto. Non abbiamo bisogno di rinunciare alla nostra vita, ma solo di gestirla in modo diverso: dopo la maternità la nostra vita di donne non finisce, cambia solamente pelle. Il rischio, poi, è che molte vogliono essere mamme perfette, e questo porta a sconfinare in atteggiamenti pressanti. Il messaggio è: non ce n’è bisogno! I nostri figli hanno bisogno di un esempio da seguire, non di un’eroina che rischia l’esaurimento nervoso. Dall’altro lato, le donne senza figli spesso mettono altre priorità nella loro vita e lo sviluppo lavorativo diventa così più veloce. Ma in generale, vedo che lavorare quando hai figli non è cosa facile qui in Italia. Quindi sia che si abbiano figli oppure no, credo che la cosa più utile sia chiedersi: “Credo nelle mie potenzialità e mi prendo cura di me stessa? Sono davvero felice e faccio quello che voglio fare? Se vincessi un super montepremi, vivrei nello stesso modo?”. Se le risposte sono NO… è ora di fare il primo passo! All’evento capiremo dove andare e soprattutto come.
Qual è la chiave per una donna per avanzare nei contesti professionali, soprattutto quelli a taglio quasi esclusivamente maschile?
La donna ha una grande capacità di gestire le varie situazioni, soprattutto perché è più creativa ed intuitiva, due caratteristiche che spesso mancano negli uomini e che sono essenziali nel lavoro. Non è facile il confronto con il modello maschile e questo è uno dei punti che tratteremo durante il women to women weekend, perché non c’è bisogno di perdere la femminilità e/o abusarne per arrivare dove vogliamo. Non dobbiamo vedere l’uomo come fonte di concorrenza, abbiamo capacità diverse ma ciò non significa per forza competere. È molto più utile creare un equilibrio tra energia maschile e femminile: questo sì che crea valore e risultati. Dall’altra parte, dobbiamo anche abbattere la competizione tra donne perché è ancor peggio e, secondo me, è uno dei primi fattori a minare il nostro potenziale.
Parlaci del Women to Women: come nasce e perché?
Nasce dal fatto che nel mio lavoro, nella mia vita, intorno a me ho visto tanti casi di violenza mentale, fisica e sessuale. Donne che non trovano un compagno, donne che non riescono gestire il lavoro, donne che sono infelici e soprattutto hanno perso completamente la loro identità, ci sono passata anche io. Sembra banale, ma credo veramente che dobbiamo iniziare a concentrarci sui nostri desideri senza avere paura di non essere capaci o di non meritarcelo. La donna ha una grande forza e riesce a fare molto più di quello che pensa. Per me la donna può essere 100% felice facendo la casalinga, la manager, la mamma o l’imprenditrice. L’importante è che sia lei a scegliere il suo percorso, in modo consapevole. È questo ciò che vogliamo realizzare durante il weekend.
Quali pensi siano i vantaggi più concreti e diretti che una donna potrebbe avere da un percorso come il Women to Women?
Sul palco salgono 6 donne straordinarie, 6 trainer specializzate in singoli ambiti di competenza: leadership femminile, empowerment, amore & relazioni, vitalità, life management, self-identity. In ogni evento che organizzo, per me è molto importante che la relatrice o relatore abbia vissuto personalmente quello che sta condividendo con i partecipanti e che possa dare loro degli strumenti pratici e concreti che, sperimentati durante il weekend, possano essere messi in pratica da subito. Innescare un cambiamento è possibile, basta iniziare!
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