Draghi prevede di dare un grande segnale sul tema donne e lavoro con il 35% di assunte alla Bce nel middle management e 28% di senior entro la fine del 2019.
Avevamo già constatato come a portare avanti la ricerca delle migliori soluzioni di prestito per sostenere delle iniziative d’impresa fossero soprattutto le donne, ma il loro ruolo è nuovamente determinante se si pensa è destinato a crescere il numero di donne presenti ai vertici della Banca Centrale Europea. È quanto è stato annunciato da Joerg Asmussen, membro del direttorio: “Vogliamo il 35% di manager di medio livello donne”. Più lavoro quindi per le quote rosa che potranno avere accesso anche ai ruoli di maggior prestigio della Bce.
L’Eurotower, al centro delle cronache finanziarie degli ultimi 18 mesi per il sostegno indiretto fornito alle banche di tutta Europa, da Intesa san Paolo a Bnp-Paribas, ha deciso quindi di rafforzare il team femminile all’interno del personale dell’istituto di emissione dell’Eurozona, portando ad un raddoppio delle donne assunte. Dopo le dimissioni, nel 2011, dell’austriaca Gertrude Tumpel-Gugerell, membro del comitato esecutivo, il consiglio dell’Eurotower è rimasto infatti privo di figure femminili.
Nel prossimo futuro, invece, non sarà difficile trovare le poltrone più importanti d’Europa occupate da esponenti di genere femminile. Dopo quella della Cancelleria federale Angela Merkel, la posizione di presidente del Fondo monetario internazionale occupato da Christine Lagarde, anche quella di presidente della Commissione europea potrebbe essere diretta da una donna.
È questo ciò che propabilmente accadrà entro la fine del 2019. L’intento è quello di aumentare al 35% il numero di donne qualificate nel management di livello medio e del 28% nel management degli alti e massimi vertici della Banca centrale. Asmussen ha anche spiegato che “Decisivo per il successo è un cambiamento di mentalità nell’attuale dirigenza della Bce”.