Sono ancora tanti gli sterotipi sulle donne in auto. Un sondaggio di Direct Line rivela che il 37% degli uomini, molti i giovani, le considera incapaci al volante.
Sembrerà impossibile, ma si presta ancora orecchio a vecchi adagi come “Donne e motori, gioie e dolori”. I pregiudizi sulla guida delle donne sono tutt’altro che sorpassati: nonostante per le polizze auto sia stata sancita la parità fra i sessi, consentendo un’equa accessibilità alle opzioni di assicurazioni auto più vantaggiose, sulla strada non vengono meno certi vecchi stereotipi.
Secondo le statistiche rilevate dall’indagine Direct Line, l’incapacità imputata alle donne va dal non saper parcheggiare (41% degli intervistati) al non prendersi cura del mezzo (35%) fino all’insicurezza alla guida che causerebbe rallentamenti e incidenti (29%). Il 37% degli intervistati ha confermato la fondatezza dei vecchi classici: “Donne al volante pericolo costante” o “Donne e motori sono gioie e dolori”.
Cosa ne pensano le donne di questi dati? Ad ammettere una certa difficoltà alla manovra di parcheggio sono ben il 46%. Sul lato opposto c’è la volontà di dimostrare l’infondatezza dei pregiudizi e qualcuna fra le intervistate vorrebbe addirittura andare controtendenza proponendo l’interdizione degli uomini dalla guida.
Dalla parte delle donne c’è anche un 33% di uomini disposti ad ammettere che le critiche rivolte alla guida femminile non sempre corrispondono a verità. Rincuorante, ma non sufficiente a rompere questa catena di pregiudizi atavici che ancora governa le nostre strade. Quale soluzione potrebbe cambiare la situazione? Secondo le donne, basta dimostrare con i fatti di essere capaci – se non migliori degli uomini – alla guida. Il 13% degli italiani, però, crede che non esista una soluzione.
A quale fascia di età appartengono gli irriducibili maschilisti delle quattro ruote? Dai dati del sondaggio emerge che i pregiudizi più radicati sono proprio nella fascia tra i 18 e i 24 anni, con il 50% del campione che accusa le donne di essere troppo distratte al volante, e nella fascia tra i 25 e i 34 anni, dove la metà degli intervistati critica l’insicurezza della guida femminile.
Più l’età sale e più scende negli uomini la percentuale di pregiudizio, fino al 20% tra gli over 45. Sarà un segnale di maturità o si tratta solo di coloro che si sono rassegnati alla presenza femminile sulle strade italiane? Una cosa è certa, passano gli anni, ma certi pregiudizi sono duri a morire.