Crisi economica italiana: recessione e decrescita

L’ocse rivede al ribasso le stime di crescita dell’Italia: la crisi economica italiana si trasformerà nel 2012 in recessione.

"crisi economica italiana"Uno spettro si aggira per l’Europa, ed è il default dell’euro, un cataclisma tale da ridurre in polvere le economie di mezzo mondo, gettare sul lastrico miliardi di persone e distruggere il capitalismo come oggi lo conosciamo. La finanza domina il mondo e la politica non riesce più a mettere i buoi davanti al carro e guidare così l’economia del vecchio continente.

Intanto la crisi galoppa ed è di ieri la notizia che l‘OCSE abbia rivisto il bilancio di crescita italiano per il 2012. L’anno prossimo si entra in recessione. Così ieri sera è andato in onda sul tg de La7 il buon Mentana a dirci che siamo in “decrescita”.

Il termine usato dal giornalista non fa riferimento alla teoria Latouche di Decrescita, bensì al fatto che, al contrario di ogni previsione, l’economia italiana frenerà e rallenterà a tal punto da non avanzare più, ma da cominciare un processo all’indietro.

Si sa che la recessione porta con sé licenziamenti e ristrutturazioni aziendali.

Oggi Mario Monti esporrà, in veste di ministro dell’economia, all’ECOFIN e all’Eurogruppo il rapporto dei conti italiano e sarà ovviamente costretto a parlare di misure per ridurre il debito e stimolare la ormai poco speranzosa crescita.

In borsa intanto stanno crollando i costi delle materie prime e dopo la pausa di ieri sui mercati finanziari si prevede a breve, salvo ripensamenti politici della cancelliera Merkell, un nuovo periodo di passione.

La crisi economica italiana ha subito le pressioni del mercato nei mesi passati, ma gli stessi mercati potrebbero ora premere sull’Europa e sulla Germania perché vengano effettuate in tempi brevi riforme basilari, prima fra tutte gli indigesti eurobond.

Staremo a vedere come evolverà la situazione.

One Comment

  1. Maurizio Settembre

    I responsabili di questa “fase di emergenza epocale”, sono banchieri e WTO
    che sta permettendo di delocalizzare (sta regalando il nostro lavoro) in modo selvaggio, c’è un punto nella sua missione che dice: “I paesi più poveri saranno i più favoriti”.
    Mi chiedo a scapito nostro, dell’Occidente?…
    Non è possibile che chi stampa moneta sia un PRIVATO (Banca Italia e BCE)…
    Propongo:
    1. Ripristinare la SOVRANITA’ MONETARIA;
    2. Nazionalizzare tutte le banche, tra cui anche Banca Italia;
    3. Embargo contro WTO;
    4. Stampare moneta per finalità sociali;
    5. Svalutare la Moneta.

    N.B. L’Euro è emesso in addebito (prestito) al costo del 200% escluso interessi e accessori; viviamo in Usucrazia.
    Staimo vivendo con una moneta fortissima ed una economia interna debolissima (manca la domanda interna e estera), come l’Argentina ex-ante al default. Siamo proiettati allo scenario Argentino…

    Fate la differenza tra una banconota 500 Lire e una mille Lire (sull’euro non è esplicitato ciò “moneta di debito” -pagabile a vista e banca Italia).
    Sulla banconota 500 Lire c’era scritto REPUBBLICA ITALIANA e BIGLIETTO DI STATO A CORSO FORZOSO (non produceva debito e inflazione).
    Il debito pubblico non esiste, in realtà è un credito pubblico che devono i banchieri ai cittadini… Abbiamo perso la Sovranità Monetaria…
    Grazie, distinti saluti Maurizio Settembre

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