Le ultime notizie riguardanti l’occupazione giovanile in Italia non sono buone. E la situazione peggiora se si incrociano questi dati con quelli sulla disoccupazione femminile. Essere donna e giovane in Italia spesso significa non lavorare.
Da poco tempo noi de Ilsitodelledonne abbiamo lanciato una mini rubrica con la quale diamo alcuni suggerimenti per non scoraggiarsi e per coloro che iniziano ora a cercare un posto di lavoro. Oggi ci occupiamo di quali sono i canali giusti per raggiungere il proprio obiettivo.
Facciamo subito un rapido elenco dei principali modi con cui si entra nel mercato del lavoro al giorno d’oggi:
- Tramite società di ricerca e selezione
- Attraverso agenzie interinali
- Mediante Centri per l’Impiego o Informagiovani
- Con contatti diretti alle aziende
- Aprendo una società in proprio
- Partecipando a concorsi pubblici
- Per conoscenze e raccomandazioni
Secondo l’ISFOL che ha pubblicato nel 2008 il rapporto PLUS ( Participation, Labour, Unemployment, Survey), la metodologia più usata in Italia per trovare lavoro è quella indiretta. Circa il 30% dei lavoratori trova il posto grazie ad amici e parenti, raccomandazioni e avvisi forniti dai conoscenti.
Il 19% degli italiani raggiunge la meta grazie ai concorsi pubblici, mentre solo lo 0,4% trova lavoro grazie alle società di ricerca del personale, e l’1,4% con le agenzie interinali.
Le cose cambiano però se si va a guardare il grado di istruzione del candidato e della famiglia di appartenenza. La maggior parte (47%) di chi ha un genitore laureato o è laureato trova lavoro grzie alle agenzie e alle società che fanno da intermediari.
Le agenzie interinali offrono per lo più lavori flessibili e aprono la strada al precariato, ma sono purtroppo oggi giorno realtà fondamentali da tenere in considerazione per le donne che ricercano un posto di lavoro. Anche gli Head Hunter, le società di ricerca e selezione, stanno svolgendo un ruolo fondamentale oramai. Sono agenzie specializzate nella ricerca di personale qualificato. E spesso si dividono le competenze: manager, personale scientifico e specialisti di questo o quel settore.
Il passaparola rimane lo strumento preferito soprattutto per aziende con meno di 50 dipendenti. D’altronde il datore di lavoro, affidandosi ad amici e conoscenti, spera di saltare il passaggio obbligato della selezione che spesso impegna molto e fa perdere molto tempo. Il figlio di amici è praticamente già referenziato.
Circa il 78% delle aziende assume partendo da curricula ottenuti da amici, estrapolati da annunci online e giornali, o esaminati perché giunti agli indirizzi della propria posta elettronica.
Perciò il consiglio per le donne che cercano lavoro è sempre quello di selezionare attentamente le aziende che vi potrebbero interessare, un determinato campo, e iniziare a mandare curricula.