Case di paglia per ricostruire l'Aquila?

La terza commemorazione del terremoto de l’Aquila che nel 2009 distrusse di fatto la città e causò alcune morti ricorre in questi giorni: ad oggi uno dei progetti di ricostruzione più interessanti è quello che prevede di fabbricare case di paglia auto-costruite.

La città ancora oggi è quasi co"Villaggio ecosostenibile autocostruito Pescomaggiore casa di paglia"mpletamente distrutta. L’idea avuta dal governo Berlusconi, tre anni fa, era stata quella di ricostruire alcuni villaggi, paesi e cittadine nelle vicinanze e di lasciare il centro della città a se stesso.

Pochi mesi dopo quella decisione scoppiò il caso che coinvolse un giro di appalti truccati e la Protezione Civile che bloccava di fatto i lavori di ricostruzione e rendeva un miraggio il rivedere a breve la città tornare alla quotidianità di un tempo. La vita continua però e di fronte alla sua urgenza alcuni cittadini aquilani (e non solo) si sono organizzati costruendo dei villaggi sostenibili chiamati EVA acronimo di Eco Villaggio Auto-costruito.

Il modello di abitazione che si propone negli EVA è la casa di paglia. Non si sono inventati nulla. L’idea della casa di paglia nasce negli Stati Uniti sul finire dell’ Ottocento da parte di alcuni coloni in ristrettezze economiche che si stabilirono in Stati come il Nebraska.

L’idea, nata inizialmente per sfruttare una zona che poteva fornire soltanto pochi materiali costruttivi come pietra, legname e paglia, è stata in seguito sviluppata e riproposta in altre aree del Pianeta da Judy Knox e Matts Myhrman. Le case di paglia si sono così diffuse in Canada, Galles, Inghilterra e Irlanda. Le costruzioni sono state adattate alle esigenze climatiche anglosassoni e le tecniche costruttive sono state riadattate prevedendo fondamenta in cemento e tondini metallici per l’unione delle balle di paglia tra loro oltre che rifinitura dei muri esterni ed interni con calcestruzzo.

Il concetto alla base della casa di paglia è proprio quello che si possa costruire un’abitazione usando, al posto dei mattoni, balle di paglia. Negli anni ’70 Barbara Jones propose di modificare la tecnica di costruzione della casa di paglia usando al posto del metallo il legno ed eliminando il cemento come rivestimento per i muri. La Jones dimostrò che il calcestruzzo riduceva la traspirabilità delle pareti di paglia ed individuò nel legno di nocciolo quello più adatto per sostituire i tondini di metallo.

Di fatto una casa di paglia è meno infiammabile di una normale abitazione in calcestruzzo e contemporaneamente più ecologica ed eco-compatibile. Inoltre fornisce un alto isolamento acustico e grande traspirabilità che mantiene salubri gli ambienti interni.

Il grado di isolamento termico della paglia è pari a quello di una casa in classe A e i costi molto per costruirla molto più contenuti.

Infine la casa di paglia fornisce una maggiore resistenza ai terremoti, caratteristica che ne fa un edificio ideale da posizionare in una zona sismica come quella dell’Aquila.

L’altra cosa interessante del villaggio EVA è la possibilità di creare da sé la propria casa. Esistono corsi che si tengono in tutta Italia per apprendere le tecniche costruttive e sono promosse dal Beyond Architecture Group noto con l’acronimo BAG.

Alcuni esempi di case di paglia auto-costruita sono quelli di Pescomaggiore e Pramaggiore in provincia di Venezia (la casa di Venezia è la prima casa di paglia autocostruita d’Italia ed è nota con il nome di Boa).

 

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