Adora la storia e i romanzi storici. E anche stavolta, nel suo ultimo libro, ha preso spunto da quanto era accaduto 400 anni fa riuscendo a trasferirlo nella realtà odierna grazie a un espediente letterario di grande effetto. Annabella Cabiati, padovana, insegnante in pensione, pittrice per hobby e affermata scrittrice, ha da poco pubblicato “L’ultima strega della val di Non” (Editing narrativa edizioni). «Sono partita – racconta l’autrice – e strada facendo ho deciso in che maniera andare avanti, esattamente come faccio quando dipingo un quadro». La storia narrata è molto suggestiva e dalle pagine emerge la passione della Cabiati per le Scienze Esoteriche e per le Culture del Mondo Antico. La protagonista è Giovanna, una donna che esce dal coma dopo un grave incidente. Al risveglio la paziente scopre di aver perduto la sua identità e di essere “intrappolata” nella mente di un’altra persona. Quest’ultima è Altea, vissuta nel diciasettesimo secolo, nel periodo dell’Inquisizione, quando ogni donna poteva venir accusata di stregoneria. La scrittrice lo ripercorre con dovizia di particolari, raccolti dai vari manoscritti della biblioteca di Rovereto. Il finale è a sorpresa, travolgente e solo l’incontro con un medico “particolare” darà una svolta alla vicenda, facendo luce nella mente di colei che si ritrova a essere l’ultima strega della Val di Non.
«Ho preso la protagonista – racconta la scrittrice, che si interessa anche di reincarnazione – e le ho… fatto avere un incidente. Quando si sveglia dal coma, comincia la storia che ho voluto raccontare. Un modo, questo, per parlare dei processi alle streghe. Ho avuto quasi l’impressione che ci fossero delle “voci” che mi pregavano di raccontare tutto ciò quattro secoli dopo».
«I personaggi che propongo – prosegue – sono realmente vissuti: a partire da Gabriele Barbi, assessore a Coredo nel 1615, che è poi l’uomo che avrebbe fatto condannare la nonna di Altea, morta sul rogo, di cui Giovanna è la reincarnazione. Anche il parroco Giovanni de Ramponi è esistito, cosiccome un altro protagonista della mia trama, Pinin». E proprio attorno alla figura di quest’ultimo, uomo dolce e sensibile, sarà costruito il finale. Annabella Cabiati è convinta che le streghe oggi esistano. «Lo sono – conclude – tutte quelle donne che hanno una particolare sensibilità, o che hanno avuto anche fare con la magia, alle quali accadono fatti “strani” e apparentemente inspiegabili. Anche semplici, come pensare una persona e trovarsela davanti. Ricordo che grandi scienziati del passato, come Newton, Keplero, Bacone sono stati prima di tutti maghi e che per loro l’Astrologia è stata la prima scienza».
da Il Gazzettino (ed. Padova) del 21 gennaio 2010