In Italia il 12 Giugno è la data in cui si svolgeranno tre referendum fondamentali per il nostro Paese. Uno di questi riguarda anche il nucleare. Noi vi proponiamo 5 motivi per dire no al nucleare.
- Non esiste una centrale nucleare completamente sicura. Soprattutto in un territorio altamente sismico com’è quello italiano. Molti si sono affrettati a dire, dopo il terremoto in Giappone, che ha causato il disastro di Fukushima, che la scossa era un unicum e che raramente si verifica un sisma di quella magnitudo. Posto che ciò sia vero, la scossa di 7.4 della scala Richter sprigionatasi Venerdì (lontana da quella dell’ 11 Marzo, ma vicina a quella che ha distrutto l’Aquila), ha causato comunque lo sversamento in mare di acque radioattive. E l’Italia è una zona instabile anche dal punto idro-geologico, non solo sismico.
- Il nucleare non è uno strumento economico per produrre energia. Ormai tutti gli esperti sono d’accordo su questo punto. Esperti di stati in cui questo sistema non ha mai smesso di essere applicato, sono concordi nel dire che, a fronte delle spese di costruzione e mantenimento delle centrali, e di smaltimento delle scorie, il nucleare risulta antieconomico. Inoltre i tempi rientro dei capitali investiti saranno sicuramente da post-datare di almeno 15 anni, periodo in cui saranno pronte le centrali.
- L’Italia è un Paese con un’eccessiva corruzione per il nucleare. Vi lascio solo immaginare cosa potrebbe accadere in uno stato come l’Italia dove si lucra e specula anche sui terremoti (Aquila docet) e dove esiste l’anti-stato mafioso che in zone della nazione (Nord, Sud e Centro), crea non poche paure nei cittadini. Un sistema produttivo poco sicuro come quello italiano genera pericoli per il nucleare.
- Il rapporto tra energia prodotta e spesa per produrla è troppo sfavorevole. Basti pensare che dal 2009, anno in cui sono entrati in vigore gli incentivi per il fotovoltaico, ad oggi si sono già creati i megawatt che sarebbero prodotti dalla costruzione di una centrale nucleare. In un anno soltanto si è sopperito all’energia prodotta da una centrale nucleare. Se proprio si deve investire in energia, potremmo farlo in quella pulita.
- Esiste già un referendum che vieta il nucleare in Italia. Bisogna tenerne conto. Anche se fosse stato sull’onda emotiva, oggi come oggi ce n’è un’altra che scuote il mondo intero. Inutile quindi anche questo secondo Referendum? Assolutamente no. Tanto più che anche nel Referendum dell’ 87 si era tenuto conto di cause economiche svantaggiose.
Insomma ce ne sono di motivi per dire no al nucleare. Ora forse occorre l’impegno di tutti per dire ancora in modo forte: investiamo in energia pulita, blocchiamo il nucleare.