Ieri è tornata la cara vecchia ora legale. Oggi è invece la giornata mondiale della lentezza. Qual’è il collegamento? Ve lo spieghiamo subito.
Intanto visto che questa è la rubrica che parla di donna e benessere, vi invitiamo a vedere gli effetti del cambio dell’ora sul metabolismo e sui disturbi per l’insonnia.
Poi facciamo una semplice riflessione che riguarda il benessere psico-fisico che ha a che fare non solo con la salute del corpo, ma anche con quello della mente. Stare bene significa anche ricerca della felicità.
Il cambio dell’ora venne introdotto da Benjamin Franklin per guadagnare un’ora di sole e risparmiare. Oggi però a beneficiare maggiormente di questo provvedimento è senza dubbio il comparto produttivo. Sia per i produttori di energia che per tute le aziende che l’energia la consumano. Nulla di sbagliato, intendiamoci.
Oggi, giornata mondiale della lentezza, è il momento di riflettere su cosa sia il vero benessere e su come ottenerlo. Il benessere è stato identificato per anni con il consumismo: acquistare prodotti fa bene alla crescita, produce ricchezza e quindi benessere. Quasi che l’associazione ricchezza=benessere sia una tautologia su cui non si può imporre alcun dubbio. L’ora legale ci dà la magica sensazione di essere signori del tempo, ma dice anche della convenzionalità della sua misura.
Ma il tempo, in quanto avvertibile come sentimento o sensazione da tutti, trova strumenti di misurazioni, magari più imperfett, sicuramente più importanti, negli esseri umani. L’uomo ha un modo tutto suo di calcolare il tempo: battito, respiro, metabolismo. Sfasarne il sistema crea infelicità e frustrazione, stress e malumore.
Il nostro consiglio è quello di prendervi un po’ di tempo per voi stesse, infischiandovene il più possibile delle esigenze economiche e di produzione: prendetevela con calma una volta tanto ascoltando il vostro “orologio interno”.