Articolo 18 ecco cosa cambia con la riforma proposta dal Governo Monti
La riforma prevede che la modifica all’articolo 18 si applichi da subito a tutti i nuovi assunti e che questo venga rigenerato un po’ sul modello tedesco, un po’ secondo le esigenze dell’Industria Italiana. Per i lavoratori licenziati per motivi discriminatori non cambierà nulla: sarà possibile il reintegro immediato nè più nè meno di quanto avviene ora.
Per i lavoratori licenziati per motivi economici si profila un vero cambiamento perché alle aziende sarà possibile licenziare ed evitare il reintegro con il pagamento di un indennizzo.
Per il lavoratori licenziati per motivi disciplinari: sul modello tedesco si è scelto di rimettere la decisione nelle pani di una parte terza, il giudice.
Al di là di come la si pensi una questione rimane irrisolta: davvero l’articolo 18 è il motivo della contesa che se superato permetterà il rilancio dell’economia? E come potrebbe avvenire?
Ciò che sembra vero una volta di più è che le donne al lavoro subiranno i contraccolpi più violenti da questa ennesima riforma. Oltre ad aver pagato lo scotto della riforma delle pensioni, oltre a non veder riconosciuto il lavoro domestico e di sussidiarietà ai servizi statali, le donne che entrano nel mondo del lavoro potrebbero venire licenziate sulla base di motivi economici anche se il vero motivo è discirminatorio: la famosa maternità. Ci sembra inoltre che questa riforma non farà che aumentare anche tra le donne l’incidenza del lavoro nero con tutto ciò che ne deriva.