Toponomastica femminile: una battaglia culturale

Provate a pensarci: quante di voi conoscono delle strade intitolate a donne celebri? Quanti abitano in una via intitolata a Ipazia, a Madre Teresa di Calcutta, a Kaethe Kollwitz?

"toponomastica femminile"Pochi, credo, anzi pochissimi. Secondo un censimento approsimativo solo il 5% dell’odonomastica italiana è dedicata alle donne. Ho trovato un gruppo su Facebook che tenta di fare pressioni sulle amministrazioni locali e sugli organi competenti perché vengano intitolate a donne strade, giardini pubblici, biblioteche e scuole.

Sostengono, le organizzatrici del gruppo, che la mancanza di titolazioni sia la cartina di tornasole di un Paese fortemente misogino e ancora troppo maschilista. Che sia vero oppure no, l’iniziativa è di quelle bizzarre ma interessanti. Bizzarre perché con tutti i problemi che hanno le donne in Italia quella di non avere strade intitolate a modelli femminili ci sembra piuttosto ultima in ordine di importanza. E tuttavia interessanti perché abbastanza simboliche da scatenare qualche reazione.

Ecco perché proponiamo e appoggiamo l’iniziativa “Otto marzo: tre strade per tre donne” che tenta di pareggiare la situazione. L’appello a tutti i sindaci perché l’8 marzo facciano un censimento dei siti urbani e delle strade per capire quanti sono dedicati a donne e ovviare cambiando la titolazione di almeno tre strade per chiamarle con il nome di tre donne.

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