Mediatori civili: alcune risposte fondamentali

Torniamo a occuparci dei mediatori civili, quelle nuove figure professionali che hanno il compito appunto di mediare tra le parti per consentire loro di risparmiarsi una causa civile e di conseguenza di intasare i tribunali e perdere tempo e soldi.

"mediazione civile alcune risposte"Da quando sono stati istituiti per legge è passato già quasi un anno. Siamo vicini al giro di boa e dopo aver creato una mini-guida per diventare mediatori civili e per sceglierli, vorremmo capire a distanza di tempo come stanno andando le cose.
Una nostra lettrice ci aveva posto alcune domande interessanti. Eccole:

  1. Una volta conseguito il titolo di Mediatore Civile, con quale criterio la domanda viene accettata dagli organismi di mediazione?
  2. E’ vero che le camere di commercio non accettano più domande per esubero di iscritti?
  3. E’ vero, che nella realtà, solo gli avvocati riescono ad avere incarichi di mediazione?
  4. Dove si possono trovare organismi di mediazioni con iscrizioni aperte?

Abbiamo girato le domande ad uno di questi organismi per la mediazione, l’mcm conciliare, ed ecco cosa ci hanno risposto:

Ciascun organismo di mediazione sceglie ed applica una modalità di selezione dei mediatori. Il titolo è requisito necessario, seguono la professione svolta, il cv, le eventuali specializzazioni.
Le Camere di Commercio e gli organismi di mediazione pubblici in generale (ad esempio costituiti presso Ordini professionali) utilizzano – ma non è una regola valida per tutti – limitare nel tempo l’accreditamento: fissano con bando pubblico un periodo (in genere 7-10 giorni) nel quale è possibile presentare domanda (alla quale segue accreditamento automatico).
Non è vero che SOLO gli avvocati riescono ad avere incarichi di mediazione, è vero che la gran parte dei procedimenti vede la presenza almeno di un avvocato (al momento si tende a preferire il collegio di mediatori: mediatore e co-mediatore). Per quanto riguarda la ricerca di organismi con iscrizioni aperte… non saprei ma posso consigliare: 1) selezione organismi di mediazione nella propria zona di residenza dal sito www.giustizia.it 2) uno sguardo ai relativi siti web (per avere un’idea di chi sono) 3) creazione lista delle e-mail 4) invio mail per richiedere informazioni sull’iscrizione all’elenco dei mediatori (chiedendo in particolare se è prevista una quota di iscrizione e quali sono i criteri di selezione dei candidati mediatori).

Nadia M., che ci ha risposto ha concluso dando un piccolo consiglio pratico: non inviare la proposta di accreditamento a più organismi in copia. Più elegante è spedire in copia nascosta le vostre richieste.

Abbiamo avuto poi modo di fare alcune domande a Danila, un mediatore civile di un altro ente, l’AS Connet che ci ha fornito altre utili informazioni.
Ci ha detto che il costo per l’accreditamento con un organismo di mediazione varia dai 100 ai 250  euro, probabilmente di più. Ci ha spiegato anche che non si è ancora diffusa la cultura della mediazione. Generalmente l’organismo di mediazione si occupa quasi soltanto di rappresentarvi presso il Ministero della Giustizia per ottenere l’accreditamento. Danila dice che “Nella realtà è raro che l’organismo chiami il mediatore Tizio per un incarico”.

A proposito della difficoltà di usare la mediazione come valido strumento per il risparmio di denaro e bypassare avvocati e tribunali ecco cosa ci dice la praticante avvocatessa Danila:

“Ancora, a distanza di poco meno di un anno, la mediazione è in una fase di transizione, nel senso che ancora non si è diffusa pienamente la sua cultura e che sono ancora molta gli avvocati che si schierano contro le mediazioni, aspettando che la corte cost. si pronunci e consigliando le parti a non presentarsi in sede di mediazione; quando succede questo la mediazione è inultile perchè cmq si andrà in tribunale. Ma pian piano le cose stanno cambiando..”

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