Decrescita o recessione in Italia

L’idea del capitalismo quale lo abbiamo conosciuto in occidente dopo gli anni 90, quello vittorioso sulla storia e quello della globalizzazione, quello, per intenderci dei ragazzi di Chicago e di Milton Friedman, sembra ora sul punto di distruggere la società.

"Serge Latouche decrescita"Perché una cosa non era stata ben calcolata: la capacità di crescita delle economie occidentali più avanzate.

Più in generale, il recente sistema di sviluppo, è stato messo in crisi dalla constatazione che la crescita economica non è illimitata e che essa non porta affatto benefici per tutti. Negli anni in Italia si è vista sempre più biforcarsi la forbice fra ricchi e poveri e il fulcro centrale dello sviluppo, la middle class, scomparire dalla scena.

La politica è entrata in crisi e soggiace ai dictat finanziari sospinti dall’idea ormai passata come fondamentale che il mercato si regoli da sé come un organismo vivo e che l’uomo non possa intervenire affatto su di esso per regolarne il flusso.

Ma c’è chi la pensa diversamente. Un ideologo, e quanto è impolverata questa parola, ha pensato ad un modo diverso di affrontare l’economia, lo sviluppo e il futuro. Il suo nome è Serge Latouche ed è il principale promotore del concetto di Decrescita.

Alla base della teoria della decrescita c’è l’idea che lo sviluppo del PIL di un Paese non sia affatto illimitata e che lo spostamento dell’asse economico da un punto all’altro del pianeta possa rapidamente distruggere economie e Nazioni generando instabilità e conflitti.

Non siamo ancora a quel punto, ma ci siamo vicini. Basta leggere le prime pagine di quotidiani anglosassoni di ieri che prospettavano la fine dell’euro come imminente e la creazione di euro bis come fatta da parte della Germania.

Decresita significa una gestione oculata delle ricchezze che si posseggono, una appropriata ridistribuzione della cosa pubblica. Non è forse ciò che chiedono da mesi gli indignados e il popolo del 99%?

La decrescita vede un mondo in cui la tecnologia non passa perché cambia la moda, ma è ideata per ridurre gli sprechi, per consentire un approviggionamento a basso costo dell’energia… e molto altro ancora.

Occorre innanzi tutto probabilmente ripensare la propria filosofia di vita. Per questo, quello della decresita è un’ideologia e non un processo. Perché per attuarla bisogna cambiare in tempi storici, non in millenni, la propria cultura, lo stile di vita e il concetto di società. Ecologia e sviluppo sostenibili sono le chiavi per il progresso. In una società che produce più benessere che lavoro non si può a lungo continuare a vivere.

Per parlare di tutto questo si sta organizzando un grande meeting nazionale, a Venezia a settembre 2012. Ma se volete incontrare l’ideologo che sta dietro al concetto di Decrescita, potrete incontrarlo venerdì 9 dicembre 2011 alle ore 18,00 a Burolo. In questo paese dalle parti di Torino è sorta una scuola permanente della Decrescita e un villaggio solidale.

Se volete approfondire non vi resta che tornare a scuola.

Scritto da M.F.
Offerte AbanoRitz