Marie Curie, al secolo Maria Skłodowska naturalizzata prima russa e poi francese, ma polacca di nascita, nel 1911 fu insignita del premio Nobel nella chimica per i suoi studi sul Radio, mentre nel 1907 aveva vinto quello per la fisica in coppia col marito. Oggi ricorre il 144 anno dalla sua nascita e Google l’ha ricordata con un doodle a lei dedicato.
Esplorando i fenomeni radioattivi e scoprendo radio e polonio e le caratteristiche importanti di questi elementi, la scienziata sperimentò anche la terribile conseguenza dell’irraggiamento alle radiazioni alfa e gamma sull’organismo umano. Ammalatasi di anemia aplastica morì nel sanatorio di Sancellemoz di Passy (Alta Savoia), nel 1934.
Fu la prima donna ad insegnare alla Sorbona di Parigi dopo essersi laureata in chimica e fisica presso l’università francese dopo aver iniziato a Varsavia gli studi da autodidatta. Proprio nell’ateneo d’oltralpe conobbe il futuro marito, Pierre Curie, con il quale condivise una vita d’amore e di studio.
Alla scoperta di Radio e Polonio i coniugi giunsero analizzando tonnellate di un minerale noto per essere uno dei contenitori naturali di uranio, la pechblenda. Si accorsero infatti che alcune porzioni di questo materiale risultavano più radioattive di altre. Il risultato fu proprio l’individuazione di due pericolosi elementi chimici, utilizzati oggi però in qualsiasi ospedale. Sulla base di quegli studi si giunse all’individuazione dei raggi x.