Uno dei dilemmi che ogni mamma moderna prima o poi incontra nell’educare i figli è: farli giocare oppure no con i videogiochi?
Bambini e videogame sono ormai diventati, nell’immaginario collettivo, un accostamento naturale. Esistono infatti numerosissime console per giochi pubblicizzate e vendute che hanno come pubblico quello dell’infanzia. Ecco le più note:
Wii: una console che punta moltissimo sull’interattività facendo in modo che ogni giocatore simuli una situazione reale attraverso il joystick che tiene in mano, particolarmente evoluto.
Playstation3: più che una console un vero e proprio computer. Questa stazione punta moltissimo sul fornire un’esperienza video ludica a immersione con una grafica sofisticata e perfetta.
X-box: la vera concorrente di Playstation3 che, puntando sul confronto diretto sulla grafica, può contare sulla tecnologia di grandi marchi del settore come IBM, Samsung e naturalmente Microsoft.
Esistono relazioni di psicologi della tecnologia che affermano che il connubio tra bambini e videogame può dare risultati sia positivi che negativi. Raccomandano di non farli mai giocare con questi giochi prima dei 3 anni. Ormai parliamo di bambini nativi digitali che possiedono quasi naturalmente la dote di comprendere la tecnologia e di usarla, tuttavia è impensabile che non finiscano con l’interagire con strumenti come quelli prima descritti. Ed in effetti possono avere esiti positivi sul bambino, come quelli relativi allo sviluppo di capacità spaziali.
Viceversa, i bambini, possono anche subire i videogame passivamente e perdere il contatto con la realtà.
Per evitare che ciò avvenga si consiglia:
- Di acquistare solo videogiochi con un pegi adeguato
- Limitare l’uso delle console e consentire al bambino una crescita equilibrata, permettendogli di sperimentare anche i giochi tradizionali e quelli di gruppo.
Il pegi è un acronimo che indica il pan-european game information ed è il sistema di classificazione dei giochi elettronici. Esso assegna un’età minima per ogni gioco. E indica, attraverso semplici simboli, anche le caratteristiche presenti in ogni gioco: se in esso vi sono scene di violenza, sesso, linguaggio scurrile o paurose e così via. Molti game prevedono storie simili alle favole e altamente educative. Esistono classificazioni specifiche che indicano l’età da cui è bene far giocare i bambini con un determinato videogame.
Per rispondere alla domanda: far giocare i bambini ai videogame? Non c’è nessuna vera controindicazione. Basta rispettare le pratiche educative che servono a proteggere i nostri figli.