Dopo il test di Venerdì 28 ottobre 2011, l’ing. Rossi, creatore con Focardi, del primo sistema di produzione di energia attraverso la fusione fredda sembra essere stato prodotto e venduto.
Incredibile, vero? Qualcuno crede nel progetto. Almeno così sembra, visto che il test, partito malino, visto il collasso di metà dell’impianto, ha comunque prodotto i risultati sperati. Così la tecnologia NI-H per produrre energia elettrica dalla fusione fredda ha trovato il primo acquirente, ancora sconosciuto.
Una cosa è certa: o la bufala sta raggiungendo nuove frontiere della stupidità (perché pubblicizzarla così tanto, se fosse tutta una patacca?), o sta per cambiare la storia dell’energia sulla Terra. E l’Italia è stata lasciata fuori. Forse colpevole di aver giocato un brutto tiro mancino negli anni ’70 all’ingegnere artefice della soluzione per rendere più efficace le celle a fusione fredda di Focardi, l’Italia viene lasciata indietro. Come testimonia la scarsa attenzione rivolta alla troupe del TG2 che forte della propria italianità sperava di farsi inserire fra i partecipanti all’esperimento del 28 ottobre, nonostante l’esclusiva alla stampa del Nuovo Continente.
Ma la vera notizia è che presto parte dell’energia prodotta dalla centrale venduta al misterioso acquirente potrebbe finire nelle case o nelle fabbriche di qualche Nazione. A prezzi molto più bassi e competitivi. Perché è proprio questa la grande invenzione: abbassare i costi dell’energia senza produrre inquinamento, preservando l’ambiente, e senza gli inutili rischi delle centrali a fissione nucleare (vedi Fukushima: è notizia dell’utima ora che la centrale giapponese rischi ancora una fissione nucleare: i tecnici della Tepco avrebbero rivelato emissioni di Xenon che testimonia la presenza di una fissione nucleare in corso).
E adesso staremo a vedere quale mossa architetteranno scettici e petrolieri per non perdere il monopolio.