Si è svolta il 24 settembre la manifestazione de “Il treno delle donne” in difesa della Costituzione e del progetto di modificarne gli articoli fondamentali.
Avevano in progetto di circondare il Parlamento con un girotondo enome e un abbraccio materno di protezione. Una protezione da quanti cercano di modificare i cardini e le linee guida fondamentali della Carta Costituzionale italiana, come coloro che progettano addirittura la modifica dell’articolo 1, il signor Brunetta, per esempio, in nome del cambiamento.
Questo ministro infatti ha detto in più occasioni che oramai l’Italia non è più una Repubblica fondata sul lavoro, essendo quest’ultimo divenuto soltanto mera merce di scambio. Parliamo di un grande economista, di un costituzionalista esimio? Insomma. Parliamo di un politico che durante il Governo Craxi suggeriva da consigliere economico di aumentare la spesa pubblica. E oggi la vorrebbe tagliare esternalizzando il mercato del lavoro. Privando i cittadini della dignità da esso derivante. E mutilandoli dei mezzi di sostentamento principali.
Per questo nei giorni scorsi le donne si sono battute. Certo, la manifestazione de Il treno delle donne è stata interrotta dall’arrivo della polizia che, per motivi di sicurezza, visti i fatti dei giorni scorsi durante l’approvazione della Finanziaria, ha bloccato la pacifica protesta delle signore d’Italia che sono arrivate a Roma a bordo di treni provenienti dal nord e dal sud. Sono state determinate ed hanno saputo aggregarsi spontaneamente, in un periodo difficile. Hanno costruito un muro di domopack e inviato al premier alcuni messaggi virtuali del tipo “Papi vattene”.
Sono donne che fanno rete e che sentono sempre di più il bisogno di fare qualcosa per salvare questo Paese.
Così spiegano le promotrici dell’evento:
“Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali avventate dovessero essere portate a compimento”
Per questo le ringraziamo sentitamente per il loro impegno e per la loro tenacia.