E la Marcegaglia disse: “Salviamo le imprese italiane” rimettendo mano alla riforma delle pensioni
“Scindiamo le nostre responsabilità da quelle del governo perché vogliamo un cambiamento vero” Lo ha detto oggi Emma Marcegaglia alla presentazione di un piano di rilancio dello sviluppo in Italia.
Si chiamerà “Salviamo le imprese” il manifesto che Confindustria assieme ad altre associazioni ha creato e che presenterà al governo. Nelle parole della leader della confederazione degli industriali appare un distacco netto con il modo di procedere del governo che va avanti, dice la Marcegaglia “Per piccole cose”.
Ora come ora occorrono cambiamenti veri, capaci di rilanciare l’economia e lo sviluppo. E nelle parole della presidentessa di Confindustria tornano le parole riforma e pensioni. Una riduzione della spesa pubblica fondata proprio su questo: non su tagli lineari, ma sull’adeguamento immediato dell’età pensionabile. Proprio su questo la Lega, che ieri ha votato con il PDL per salvare Milanesi e dichiarare una volta di più il suo proposito di rimanere a Roma, aveva posto un veto incotrovertibile.
Il voto di Milanesi di ieri ha avuto anche un altro significato esclusivamente politico. Per alcuni ha infatti stabilito un processo di riequilibrio delle parti, con un Tremonti indebolito e un Berlusconi di nuovo in sella. Certo, si fa per dire. Perché a fronte delle sparate dei vari ministri, portavoce e sottosegretari del governo, le agenzie di rating hanno declassato l’Italia anche perché hanno visto una situazione politica divisa, instabile e debole. Inutile negarlo. I mercati non hanno fiducia in noi.
Certo, è vero che le Agenzie di Rating danno solo un’opinione, ma nel mondo della finanza ciò che dicono è legge. E nel rapporto della S&P’s si legge in modo chiaro tra le motivazioni del declassamento due ragioni fondamentali:
- Stime di crescita riviste dall’1,4% allo 0,7% su base annua
- Governo fortemente instabile e incapace di portare a termine gli obiettivi previsti
Da sottolineare anche altri fatti riguardo le agenzie di Rating. Fra il giudizio di S&P’s e quello di Moody’s in Italia passano quattro notches. Se S&P ha declassato l’Italia ad A, Moody’s, malgrado le promesse di abbassare a sua volta il rating, per ora da ancora un AA. Ed è questa la prima volta.
La Marcegaglia oltre alla proposta di riforma delle pensioni, ha anche sottolineato il bisogno di diminuire il cuneo fiscale e di dare più potere d’acquisto soprattutto ai giovani.
Quali scenari si aprono di fronte agli italiani? Dipende: se come sembra questo governicchio impotente resterà su fino a fine legislatura, come sembra nelle intenzioni di Berlusconi, allora davanti abbiamo un periodo veramente duro.
Cosa ne pensate? Dite la vostra.
Fossi la Camusso risponderei con una proposta alternativa :UNA PATRIMONIALE SECCA SUI BENI DEI SUPER-RICCHI del 40% atta ad estinguere il debito pubblico italiano visto che detengono una ricchezza pari a quasi il triplo dell’ammontare del debito stesso (cosi’ non restano piu’ alibi a questi signori dei poteri forti della finanza malata e dell’industria incapace che delocalizza all’estero evade ecc. ecc.)
Forse allora la Marcegaglia capirà che la deve smettere di attaccare i diritti dei lavoratori già tartassati e spolpati.
Se proprio si vuol intervenire sulle pensioni già da fame per il pubblico impiego e falso problema, lo si faccia su base VOLONTARIA e non con inaccettabili vessazioni su chi ha sempre pagato le tasse e ha lavorato per 37-40 anni.
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