Tra Moda e costume al tempo di Djagilev: una mostra a Palazzo Mocenigo celebra l’epoca d’oro del balletto russo.
Ciò che la Russia ha regalato alla storia della danza mondiale e all’arte teatrale è qualcosa di incommensurabile. È esistito un periodo, quello d’oro della fine dell’800 e dei primi anni del 900 in cui la Russia, pur se attraversata da sommovimenti politici e sociali, è riuscita a riformare l’arte della recitazione e l’intero panorama del balletto.
E ciò è avvenuto soprattutto perché, da parte di impresari geniali, e di registi, drammaturghi e coreografi, è stata posta un’attenzione spasmodica al dettaglio nel tentativo di raggiungere la perfezione. Per tutti questi motivi, celebrare quell’epoca e quelle innovazioni oggi, nell’anno della cultura della lingua russa in Italia, è un’occasione per rendersi conto, partendo da ciò che è rimasto di quelle esibizioni effimere, di quella grandezza.
E ciò che è rimasto sono i costumi di scena dell’epoca, raccolti in una collezione cercata e portata in Italia dalla russista Francesca Della Bernardina e ottenuta grazie al collezionista scenografo Alexandre Vassiliev con la collaborazione di Noah Brand Energy. Grazie a questa sinergia è nata la mostra che aprirà il 17 settembre per chiudersi il 6 gennaio a Palazzo Mocenigo di Venezia dal titolo “Tra moda e costume. Il tempo di Djagilev”.
Durante la visita sarà possibile farsi un’idea dello stile di inizio secolo legato alla compagnia del Ballets Russes e alle opere messe in scena dall’impresario Sergej Djagilev. Uno stile di ispirazione orientale che sarà apprezzato in tutta Europa. Si tratta di una collezione di costumi creati dalle maggiori case di moda europee la cui origine è legata ad alcune famiglie aristocratiche russe stabilitesi nel continente dopo la rivoluzione e principalmente in ambienti parigini.
Filtrato attraverso la lente della moda, quel periodo appare affatto diverso da come lo abbiamo sempre conosciuto e soprattutto sull’importanza dello stile russo a livello planetario.
Durante questa mostra sarà inoltre possibile ammirare la collezione di Toni Candeloro, ad oggi, la più grande collezione italiana sull’arte della danza.
Non perdete quindi l’occasione di ammirare abiti bellissimi e di comprendere più a fondo un Paese che oggi vive un periodo di nuovo boom economico, proprio quando l’Occidente e la sua leadership, anche culturale, volge al declino.
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