Forse no, forse questa volta ad essere più penalizzati per quanto riguarda la pensione saranno i lavoratori maschi, in particolare quelli che si trovano ad andare in pensione in questo periodo e hanno iniziato a lavorare tra il periodo successivo agli anni settanta.
I lavoratori, per intenderci, che non sono stati toccati dalla riforma Dini del 1992. E questo perché nell’ultimo lunghissimo vertice politico per sistemare la manovra si è deciso che conteranno solo gli anni effettivi per coloro che desiderano andare in pensione con 40 anni di contributi. Vale a dire che coloro che hanno riscattato l’anno da militare, di servizio civile e quelli universitari conclusisi con laurea, non se lo vedranno conteggiato fra gli anni pensionistici.
Cosa pensate della pensione per le donne a 65 anni a partire da subito? Siete d’accordo o no? E perché? Scrivetecelo nei commenti |
Con questa ennesima riforma proclama, lo stato prevede di risparmiare 1 miliardo nel 2013 e fino a 2 miliardi nell’anno successivo. Malgrado le assicurazioni che gli anni riscattati verranno conteggiati come contributi, non mancano i cittadini che protestano. Precari trentenni che riscattano gli anni universitari per andare in pensione prima si vedono cancellato questo diritto, e perché effettuare il riscatto, altrimenti, pagando quasi 5000 euro l’anno di contributi?
I più disagiati saranno comunque gli uomini che si vedono ledere un diritto acquisito, pur avendo osservato un obbligo di legge. All’epoca la naia era obbligatoria. Un anno in meno alla dirittura d’arrivo per molti sessantenni. E le donne? Salvo eccezioni per il momento per loro rimane tutto invariato: la modifica del loro modello previdenziale dovrebbe scattare dal 2016. Anche se al momento non è chiaro con quali scaglioni.
E ora veniamo ai fattori che preoccupano gli analisti. Con le nuove modifiche i famosi “saldi invariati” per alcuni non ci sono più poiché mancano all’appello ben 4 miliardi. Inoltre in campo non c’è una sola riforma strutturale. Ciò significa che a breve si avrà bisogno di un ulteriore manovra correttiva anche perché:
- oggi il FMI ha tagliato di metà le stime di crescita del PIL italiano
- settembre in Borsa non chiude in attivo dal 1950
- presto terminerà il divieto di vendita allo scoperto stabilito dalla Consob (pur prorogato già al 30 settembre)
E intanto nel terzo polo si propone: pensione delle donne a 65 anni da subito e così anche per gli uomini.
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