Greenpeace scopre gli abiti tossici

L’associazione ambientalista Greenpeace ha commissionato di recente una ricerca “Panni Sporchi” per rilevare se i capi d’abbigliamento delle grandi griff siano tossici.

"rapporto panni sporchi di greenpeace"Ciò che hanno scoperto è sconcertante. Grandi marche come Nike e Adidas, producendo i loro vestiti e scarpe in Asia e in Paesi in via di sviluppo come Cina, Turchia e Bangladesh, provvedono a creare abbigliamento tossico.

In particolare la ricerca “Panni Sporchi”  di Greenpeace ha messo in luce la presenza di Nonilfenoli Etosillati (NPE), sostanze sintetiche impiegate come surfctanti (per abbassare la tensione superficiale dei liquidi) anche nell’industria tessile. Queste sostanze, prodotte artificialmente dall’uomo, non si dissolvono nell’ambiente e sono causa di malformazioni, disturbi della crescita e della fertilità.

La ricerca di Greenpeace pur avendo messo in evidenza che le quantità prensenti in abiti e scarpe non è dannosa direttamente per l’uomo, ha anche evidenziato che esiste un sovradosaggio su molti capi. Vista la quantità di indumenti commercializzati in occidente il fenomeno interessa anche l’Europa e l’Italia. Durante i lavaggi in lavatrice si scioglie nell’acqua una parte di NPE che finiscono poi nel sistema fognario, nelle falde acquifere e nel ciclo dell’acqua.

Grandi brand come Nike, kappa, Adidas, Puma e Lacoste rientrano fra i produttori trovati positivi ai test di Greenpeace.

Gli abiti sono stati acquistati in negozi specifici dei brand in 18 Paesi di tutto il mondo, fra cui anche l’Italia. È risultato inoltre che i capi d’abbigliamento siano stati prodotti complessivamente in 13 Nazioni tutte asiatiche con l’eccezione di Egitto e Turchia.

D’ora in poi sarete un po’ più caute ad acquistare prodotti di marca? Un tempo si riteneva che acquistandoli si fosse più sicuri di avere un prodotto migliore a causa del prezzo elevato. Ora però la produzione di qualsiasi oggetto passa bene o male per l’Asia e la gran parte anche per la Cina. Questi Paesi raramente hanno norme che prevedano la difesa di salute e ambiente e perciò in quei luoghi è più facile aggirare le normative.

I danni causati dai NPE sono presenti sia negli Stati produttori (poiché durante il ciclo di lavorazione i prodotti vengono a contatto con l’acqua), sia negli Stati consumatori (per le ragioni sopra illustrate). E voi siete preoccupate dal rapporto “Panni sporchi” di Greenpeace?

Diteci la vostra.

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