Qualche donna della politica aveva provato a cavalcare l’onda del movimento SNOQ ma è stata irrimediabilmente fischiata.
“Se mi fischiate allora non avete capito” Queste le parole di Rosy Bindi in piedi sul palco a Siena mentre le donne in platea manifestavano il loro dissenso contro la politica, anche quella femminile, quando tentava di appropriarsi indebitamente di meriti che non aveva.
Anche la Flavia Perina, donna di Futuro e Libertà, viene fischiata perché parla della legge elettorale che non offre la possibilità di esprimere le preferenze. E qualcuno fra il pubblico si ricorda giustamente che lei, quella legge, l’ha votata a suo tempo.
Livia Turco prende però atto che non si tratta di un raduno di femministe nostalgiche (anche giovani fra le tante donne presenti in Prato Sant’Agostino) ma che si tratta piuttosto di una novità, di un nuovo modo di reagire al vecchio modo di governare. Un modo che usa la rete e raduna sessantenni che cliccano col loro mouse sul web per informarsi. Un modo che vede in prima fila le mamme giovani e le ragazze di destra e di sinistra. Si percepisce ancora in modo forte che è tutta la popolazione femminile del nostro Paese ad essere in pericolo.
Giulia Bongiorno chiede di superare gli schieramenti ed esorta a votare solo quei partiti che hanno a cuore gli interessi femminili. La forza che possiede anche questo movimento, così come quello che ha organizzato i referendum che dopo 12 anni hanno fatto raggiungere il quorum, è nella loro capillarità, nella capacità di diffusione e immersione nel territorio, nella forza di propagazione nella rete. Per questo i partiti non sono potuti mancare all’assemblea di SNOQ, intimoriti del ruolo che un tempo era loro. Sempre di più oggi i cittadini hanno mezzi e strumenti per bypassare i professionisti della politica.
Susanna Camusso dice qualcosa di profondamente vero: dice che il riscatto delle donne deve partire per forza dalla dignità che deriva dall’esercizio di una professione e dal lavoro. Secondo lei SNOQ è un soggetto che racconta “Il bisogno dell’Italia di tornare ad un’etica pubblica, a un’etica della cittadinanza, al riconoscimento della dignità e anche a politiche economiche che lascino immaginare un progetto per il Paese e il lavoro per le donne”
Cosa ne pensate?