Pensate a cosa potrebbe capitare nel mondo dell’energia se si riuscisse a produrne di pulita, nucleare e senza i pericoli delle radiazioni o delle esplosioni, la chiamereste rivoluzione? Ecco la fusione a freddo.
Forse è quello che sta accadendo oggi in Europa grazie a due italiani, Andrea Rossi (ingegnere) e Sergio Focardi (fisico) che hanno realizzato la cosiddetta fusione fredda o fusione a freddo.
La fusione fredda è una reazione nucleare a bassa energia che non ha bisogno delle temperature elevate della fusione a caldo (per dire quella che avviene in un qualsiasi reattore nucleare), né della stessa concentrazione di plasma. Fino a poco tempo fa, però, questo processo per produrre energia del tutto pulita per niente pericoloso, era una vera chimera, poiché nessuno era riuscito a provare teoricamente il verificarsi del fenomeno.
A Febbraio di quest’anno però Rossi e Focardi hanno radunato qualche giornalista e alcuni scienziati a Bologna per testimoniare che, con un loro congegno, chiamato E-Cat, (Energy Catalyzer) hanno dato prova di poter riprodurre l’esperimento N volte, producendo energia termica dall’unione di idrogeno e nichel. Tutto rimane ancora avvolto nel mistero poiché il fisico e l’ingegnere italiani hanno depositato il brevetto e segretato ogni informazione relativa alla macchina.
Ciò che è certo è che nel processo dimostrato dai due italiani si crea energia nucleare come è stato certificato ad Aprile da fisici svedesi. Ciò che sorprende però sono i costi di produzione dell’energia: con un grammo di nichel e un investimento di circa seimila euro si potrebbero tranquillamente ottenere 3 Kwatt di energia. Quando l’ho sentito la prima volta sono rimasta di sasso: energia a basso costo, pulita e nucleare? Ditemi che è uno scherzo. Dov’è il trucco? Sarà una bufala, figurarsi.
Poi però ho letto anche che una ditta greca attiva nelle energie rinnovabili la Defkalion ha confermato di aver investito nel progetto. Con un investimento di 200 milioni di dollari si inizieranno a produrre gli E-Cat da novembre di quest’anno e si preannuncia l’apertura di una serie di stabilimenti (per ora 3). Il primo di questi produrrà il cuore dell’E-Cat ancora oggi segreto.
Mi sono detta che un investimento di quel genere poteva nascondere una grande verità. Poi ho scoperto che ci sono delle imprecisioni. Innanzi tutto l’energia prodotta non sarà elettrica ma termica. Per poter produrre energia termica sarà necessario collegare all’e-cat che somiglia ad una stufetta domestica, un generatore a turbina.
Defkalion tuttavia ha fatto sapere che sarà presentato ad ottobre un impianto capace di produrre un Megawatt di energia e in seguito un altro che ne produrrà almeno 12. Molto probabile che per portarsi a casa un congegno capace di produrre acqua calda ed energia elettrica si dovrà pagare una cifra come per una piccola utilitaria. Comunque, pagata quella, risparmiereste su bolletta della luce (tagliata completamente) e gas o petrolio da riscaldamento (eliminata).
Le applicazioni però non si fermano qui. Ricordate il vecchio caro treno a vapore? Se la scoperta dell’E-CAT fosse veramente epocale, potrebbe ritornare in auge. Si studiano infatti già applicazioni dell’Energy Catalyzer per questo tipo di mezzo di locomozione. Comunque fa bene esercitare un po’ di scetticismo su questa fusione a freddo. Insomma, quando una cosa sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è.