Il paradosso di uno studio ocse: donne italiane meno lavoro e meno figli

Il paradosso tutto italiano suscita l’interesse dell’OCSE che cerca di capire come mai le donne italiane, che hanno una disoccupazione elevata, abbiano anche un tasso di fertilità così basso.

"Studio ocse sulle donne"Il mistero è presto svelato: l’eccessiva povertà italiana e la mancanza di politiche serie per la donna e la famiglia rendono le italiane i soggetti più deboli fra i cittadini europei.

In Italia, dopo tanto parlare, si sta ritornando ad una società in cui il divario tra ricchi e poveri si intensifica. Un importante indice di questa situazione è la povertà infantile che aumenta vertiginosamente, la decima più alta fra 34 Paesi presi in esame dall’osservatorio.

Secondo l’Ocse un elevato livello di occupazione genitoriale è fondamentale per combattere l’impoverimento infantile.

I cittadini più poveri del mondo si trovano in Stati Uniti, Israele, Messico e Giappone. Tuttavia l’Italia presenta gravi anomalie: ha un tasso di infertilità bassissimo attestato sull’1,4%; ha un alto indice di povertà infantile; ha uno dei più bassi tassi di occupazione femminile.

Per trovare lavori più stabili i giovani nel nostro Paese finiscono col posticipare l’età in cui hanno figli.

Anche lo studio dell’Ocse sulle donne giunge alla constatazione che per migliorare le condizioni di vita delle donne in Italia e alzare il tasso di crescita demografico sarebbe necessario investire in politiche per l’infanzia e per il lavoro. Cosa che le donne italiane dicono da decenni.

Per maggiori informazioni guarda l’articolo su LA Stampa: http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=1228&ID_sezione=274&sezione=
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