Asor Rosa e la democrazia: quando la democrazia si ammala

Rimbalzano ancora nel web le parole di Asor Rosa “Perché non chiamate i carabinieri”

a seguito della focosa seduta parlamentare che ha tenuto svegli fino a notte fondai deputati della maggioranza per approvare… un decreto per risolvere crisi economica e sbarchi a Lampedusa in un colpo solo, direte voi… e invece no, ancora una volta per risolvere i guai giudiziari del premier.

"La democrazia di Asor Rosa"Per approvare il processo breve, niente di meno. E poi che importa se grazie all’approvazione di questa norma Callisto Tanzi riuscirà a cavarsela per il crac Parmalat e milioni di risparmiatori truffati vedranno svanite le possibilità di ottenere un risarcimento? Tutta colpa delle br nella procura milanese che non lasciano in pace l’uomo dei guinness: colui che ha avuto il maggior numero di processi nella storia della giustizia: Silvio Berlusconi.

E dire che è al governo. Fosse stato un dittatorello terzo mondista avrebbe preso il potere e si sarebbe sbarazzato facilmente dei giudici. Così tutti a sgolarsi e a scandalizzarsi per le parole di Asor Rosa, questo italianista di sinistra che mette in dubbio la democrazia italiana. E tutti a commentare l’ennesimo proclama di parlamentari dell’uno e dell’altro segno, giudici, intellettuali, “giornalisti” e politologi. Chi difende e chi attacca, chi vorrebbe le elezioni anticipate e chi no…

La verità è che forse la Democrazia mostra la corda. Forse l’Italia, civilissima, ha incontrato, nel suo cammino democratico, alcune pecche di questa sistema di governo tanto osannato come il migliore possibile. Pecche che anziché fare il bene della Repubblica, la affossano. Macchie che invece di unire un Paese lo dividono, lo lacerano. Pustole che ammorbano il vivere civile e impediscono che una reale maggioranza governi lo Stato. Piccoli cancri che si puntellano sul consenso e sui sondaggi impedendo però l’effettiva partecipazione alla vita pubblica dei cittadini o limitandola. Non un abuso di diritti, ma un abuso di privilegi.

Trucchi da imbonitori che però sembrano perfettamente leciti poiché, trincerandosi dietro la libertà di stampa, tutto può essere detto senza che abbia peso. Tutto può essere affermato e nulla conta veramente. Tranne ciò che effettivamente poi quelle parole producono: classe media italiana più povera, disoccupazione femminile e giovanile alle stelle, screzi europei per sbarchi lampedusani, amicizie dubbie del Nostro Paese con dittatorelli terzomondisti, cricche colluse con la mafia che si spartiscono il territorio impunemente e speculano su salute e redditi dei lavoratori dipendenti, evasione erariale prossima al record… e così via, di parola in parola, di legislatura in legislatura.

Ma dove si è sbagliato? Quali errori sono da correggere? Se il nostro è un sistema democratico perché non funziona? Chi risponde a queste domande? Possibile che sia colpa di una celatissima cospirazione di ultra sinistra che paralizza lo stato? Possibile che quello che non è stato raggiunto con anni di guerra civile negli anni di piombo sia stato realizzato in pochi anni con dei processi? Mi chiedo cosa succederebbe se il processato deponesse la fascia tricolore e si recasse in tribunale adempiendo il suo dovere di cittadino italiano.

Cosa ne pensate?


Scritto da M.F.
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