È possibile conciliare le esigenze lavorative dei datori di lavoro e quelle familiari donne lavoratrici?
Lo scorso 8 marzo è stata creata una commissione a cui partecipano Rete impresa, il Ministero del Lavoro e le altre parti sociali che ha come scopo quello di risolvere questo tipo di problemi.
Il tavolo creato d’intesa fra le parti sociali avrà 90 giorni per individuare le forme di conciliazione migliore tra famiglia e lavoro, per poi includerle nei contratti nazionali. Alcune delle soluzioni prospettate sono queste:
- Agevolazione del telelavoro per le donne;
- Regimi di orari modulati su base semestrale o annuale;
- Varie tipologie di flessibilità di orario e di luogo di lavoro;
- Agevolazioni per asili nido aziendali o interaziendali
La conciliazione lavoro e famiglia da parte di Rete Impresa Italia ci sembra un altro importante passo verso la giusta direzione, visto che ancora oggi le donne lavoratrici sono le più sfruttate, le meno pagate, le meno assunte. Anche i recenti dati Istat dimostrano come particolari categorie, giovani mamme del sud, siano le più a rischio nel mercato del lavoro.
Tutto ciò impedisce una ripresa demografica che per il nostro Paese risulta fondamentale. Non bisogna infatti sottovalutare l’impatto che l’invecchiamento della classe del baby boom avrà nei prossimi anni sull’economia nazionale, a fronte di una diminuzione di nascite e di un rinnovo generazionale che ormai solo l’arrivo degli immigrati riesce a garantire.
E voi, quale politica per la famiglia sentite di maggior impatto? Quale politica familiare, in quanto donne, desiderereste fosse applicata dalle aziende, dai sindacati e dal ministero del lavoro?