Io non so cosa succederà fra 5 minuti e, comunque, quello che succederà potrebbe inficiare il mio lavoro di albergatrice termale, per sempre. Incertezza e velocità, unite, creano il CAOS e noi, in Italia, siamo abituati al caos ovvero che non succedano le cose che devono succedere. Se, per esempio, esiste una procedura che ci indica che per uscire bisogna aprire la porta, di fronte alla porta aperta c’è chi, abituato a seguire le istruzioni, non esce, perché l’istruzione era: uscire = aprire la porta. Mentre noi italiani, creativi, con la porta aperta usciamo e non ci facciamo fermare dalle procedure, piuttosto la nostra mente penserà al perché ci hanno detto quella cosa… ed è questo il vantaggio competitivo: noi siamo sul PERCHÉ mentre il mondo è sul CHE COSA e in un mondo con tanti che cosa che cambiano velocemente, il perché è vincente. E di fronte a questa constatazione, mi domando, in cambio dell’allungamento della vita e dell’eliminazione teorica del rischio, perché e a quante cose siamo disposti a rinunciare delle nostre libertà e della nostra creatività?
Penso allora all’ennesimo gatto soriano che magari vive con noi e ci sta facendo compagnia in maniera assoluta, ignorante, tipica di razze mai completamente addomesticate. A questo gatto, che chiameremo Dexter, toccherà, come a noi,una lunga vita al sicuro dai nemici naturali, dalle macchine, dalle infezioni, un po’ come ci sta succedendo, visto che, come lui, non usciamo più, anche se la porta è aperta. E Dexter oggi dormicchierà davanti alla ciotola con i croccantini, della nuova grande industria del PET, creati per tenere in forma i gatti castrati. Sterilizzati ed evirati stiamo perdendo la nostra peculiarità, direi la nostra Natura. E il turismo sta perdendo la sua qualità puntiforme, la diversità nella creatività, la sua specificità: biodiversità e dialetti, costumi e tradizioni che sono lo scheletro di questo nostro paese strano e bellissimo, unico e irripetibile. La teoria della massa critica necessaria per stare sul mercato, della terziarizzazione come panacea di ogni particolarità, della globalizzazione che ci fa comprare il pane incellofanato, ci ha, alla fine e di conseguenza, resi vittime di coloro che mangiano serpenti, formiche o pipistrelli.
Voi cosa preferite mangiare: la pizza 4 stagioni o quella ai 4 cereali? Perché una volta di più la differenza la fa la diversità e, nello specifico, la BIODIVERSITÀ della vita e della Natura. E l’ha capito bene uno come Oscar Farinetti che ne ha fatto un business proponendo tutte le particolarità agroalimentari in un packaging FICO che ci lascia stupiti e curiosi. Ma questo è il fascino naturale delle cose del mondo cioè la capacità di coesistere in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che creano un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni. Questo equilibrio si è spezzato, è stato manomesso e le conseguenze sono sotto i nostri occhi.
Ma sotto i miei di occhi ogni giorno ci sono, al ritz, le vasche di maturazione del fango termale: un miracolo quotidiano di biodiversità! Un matrimonio antichissimo e indissolubile quello tra acqua termale e marna argillosa euganea che produce microalghe straordinarie per le loro qualità di organismi unicellulari estremi e potenti. IL FANGO maturo DELLE TERME EUGANEE E’ UNICO AL MONDO e la sua genesi è «uno dei processi biotecnologici più antichi messi in atto per la selezione di una specifica microflora benefica». Questa è un’affermazione scientificamente provata grazie alle nuove tecnologie. Estraendo il DNA della microflora presente nei fanghi, si sono potute fotografare e la quantità e la qualità del microbiota (l’insieme dei principi attivi) e si è quindi potuto stabilire che tali valori sono strettamente correlati alla maturazione di quell’unico tipo di argilla (estratta nel Bacino Euganeo) in quella particolare acqua termale e a quella determinata temperatura. Se ne deduce che il microbiota, e quindi il suo potere curativo, dipendono ineluttabilmente dalla peculiare biodiversità del Territorio Euganeo. Grazie agli studi del Centro Studi Termali Pietro d’Abano e alla sua lunga collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, si è approfondita la conoscenza, un tempo empirica, delle proprietà curative dei fanghi, che risiede nella sua componente biologica. I fanghi applicati durante i protocolli termali sono argilla vergine vulcanica che proviene dai laghetti del Bacino Euganeo. L’argilla viene fatta maturare per oltre 2 mesi in acqua termale che sgorga dai pozzi come quello del ritz, e, durante questo tempo, si sviluppa una comunità di microorganismi, i cianobatteri (quelli che 3,5 miliardi di anni fa svilupparono l’ossigeno sul nostro pianeta) che a loro volta producono composti bioattivi che, uniti al calore e all’acqua termale del Bacino Euganeo donano al fango proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e immunostimolanti.
Grazie a queste scoperte, in anni recenti, il Centro Studi Termali è riuscito a garantirsi un Brevetto Europeo, unico al mondo nel settore termale, che mette in evidenza la relazione tra i microrganismi che crescono nei fanghi termali in maturazione, le molecole con attività farmacologica da questi prodotte e l’efficacia terapeutica della nostra fango-balneoterapia. Oggi al ritz le vasche di fango, irrorate da preziosa acqua termale, sono coperte da colorati e meravigliosi feltri di cianobatteri e diatomee e alghe spiruline di cui nessuno sta godendo.