In occasione della giornata della Memoria, Mercoledì 26 Gennaio, al palazzo Antico Ghetto si terrà una mostra della pittrice Marta Czok dal titolo: “I bambini nella guerra e nella shoha”.
Ma da un paio d’anni a questa parte è anche l’occasione per divulgare e sensibilizzare la cittadinanza su tutte le brutture e gli abominii prodotti dal nazismo: compreso l’eccidio di zingari, omosessuali, dissidenti politici e dei diversi: matti, disabili e persone con handicap.
AusMerzen è il nome di uno spettacolo teatrale che andrà in onda su LA 7 con Marco Paolini. Andrà in onda nella giornata della Memoria il suo lavoro teatrale sulla cosiddetta operazione Aktion T4, grazie alla quale si prevedeva di purificare la razza ariana non da ebrei, meticci e altre razze inferiori, ma da pazzi, mutilati, esseri deformi e mostruosi.
L’incredibile forza del racconto di Paolini informa e coglie l’occasione della giornata della memoria per raccontare la realtà oltre che la storia, legandosi alle esigenze di una società moderna che è sempre sul limite dell’abominio e della disumanità. Ricorda anche che alcune politiche sociali italiane, come l’integrazione dei bambini disabili italiani nelle classi normali con insegnanti di sostegno è stata un’iniziativa che ha precorso i tempi. Solo adesso infatti stati come Germania, Francia e Stati Uniti stanno giungendo a queste soluzioni. E lo stesso si dica per la legge Bragaglia sulle malattie mentali.
Paolini racconterà di come tra il 1933 e il 1945 siano stati castrati e uccisi in Germania, in nome di convinte politiche eugenetiche, circa 300.000 tedeschi, per la maggior parte bambini. Bambini sanati. Uomini castrati in nome di politiche di risparmio economico e di salvaguardia della razza. Il clima che ha fatto sviluppare il nazismo è stato quello della Belle Epoque. Un clima di benessere diffuso tra la classe borghese e dell’esplosione di idee nuove, come la teoria eugenetica, sul progressivo miglioramento della razza tramite l’eliminazione fisica dei soggetti più inutili e degenerati.
Questo lo spettacolo di Paolini. Scioccante e in grado di far riflettere.
La mostra che si terrà al palazzo antico ghetto di Padova è più legata alla Shoah in senso stretto. Scrive Marta Czok: “Si dice che dovremmo imparare dalla storia ma l’unica lezione che la storia ci insegna realmente, e a fondo, è che non impariamo niente – così le guerre continuano e le loro vittime principali sono sempre i bambini. Pertanto il mio tema, pur avendo avuto inizio mezzo secolo fa nel mio paese d’origine, comprende tutte le giovani vittime, chiunque siano, dovunque siano e, tristemente, dovunque saranno.[…] I bambini qui sono al centro del palcoscenico ed è un palcoscenico messo su da alcune delle menti più imperdonabilmente traviate dei tempi moderni. Queste opere sono una sorta di promemoria di coloro che hanno perso le loro giovani vite senza mai arrivare in prima pagina. Sono il mio riconoscimento concreto dei miei sfortunati quasi-coetanei e del loro grande, impareggiabile coraggio.”
Di scuola polacca, la pittrice Marta Cizok sembra quasi raccogliere la tradizione favolistica russa, con figure morbide e dai tratti quasi infantili e semplificati che però descrivono gli orrori grigi della guerra e offrono uno spettacolo graffiante: bambini che emergono dalla nebbia più che dall’ombra, bambini dal volto coperto, immersi in colori tetri. Bambini fantasma che sembrano emergere dalla tela per reclamare un ricordo, una lacrima, un sasso sulle loro tombe abbandonate alla natura e al tempo.
Se siete interessate alla mostra verrà inaugurata Mercoledì 26 Gennaio 2011 e rimarrà aperta fino a domenica 13 febbraio al palazzo antico Ghetto in via della piazze 28 a Padova.
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