Fernando Graziano e le "Arti Virtuose" di Sara Sazo

Domenica 19 dicembre si è tenuto il primo appuntamento di “Arti Virtuose”, un ciclo di incontri presso l’atelier dell’artista padovano Fernando Graziano che ospiterà i lavori e le creazioni di alcune artiste e artigiane “virtuose”.

La prima è stata Sara Sazo che ha presentato i suoi particolarissimi gioielli in argento e pietre preziose realizzati a mano.

Sara Salmazo ha cominciato a lavorare l’argento per gioco, desiderando fin da bambina di fare l’avvocato – per seguire le orme di famiglia – ma nel contempo divertendosi a creare vestiti ed accessori, prima per le bambole e poi per se stessa. Dopo la laurea in giurisprudenza e l’inizio della pratica forense a Padova, sua città natale, decide di partire per l’Australia dove inizia a lavorare in un importante studio legale di Sidney. Qui, l’aria frizzante di una nazione ancora giovane l’aiuta a riscoprire le proprie passioni e, soprattutto, a coltivarle. In un ambiente multiculturale e all’avanguardia come quello di Sydney, frequenta numerose mostre d’arte ed esibizioni di gioielli contemporanei ed entra in contatto con giovani designer ed orafi emergenti che le trasmettono la carica, del tutto australiana, che si concretizza nel motto “volere è potere”. Inizia dunque a studiare design del gioiello fino ad approdare al Pine Street Creative Arts Centre, dove frequenta vari corsi di oreficeria che le danno le basi per iniziare a realizzare le proprie creazioni. Tornata in Italia, si trasferisce a Milano, dove continua a studiare oreficeria la sera lavorando di giorno come avvocato in un’importante casa editrice di riviste di moda. Lì conosce operatori del settore che, viste le sue creazioni, la spronano fortemente a produrle “a tempo pieno”. Tornata a Padova apre quindi il proprio laboratorio realizzando gioielli che firma con il nome di Sara Sazo.

Le sue creazioni in argento sono abbinate a perle e pietre dure oltre ad altri materiali, sia preziosi che poveri, trovati nel corso dei suoi viaggi. La sua filosofia è quella di offrire un prodotto artistico, ma dal prezzo accesibile anche ai giovani come lei che cercano un pezzo unico, contemporaneo, dalla forma pulita e originale. Lavora con passione anche su ordinazione divertendosi a elaborare il disegno che più aggrada le richieste dei committenti. Al momento sta disegnando una piccola serie numerata di gioielli che sarà disponibile nei negozi in primavera.

(www.sarasazo.it)

Fernando Graziano nasce a Padova nel 1946, dove vive ed opera. Autodidatta, si propone con le prime partecipazioni a mostre collettive e concorsi, già dal 1974. In seguito allestisce numerose mostre personali in Italia ed all’estero (Parigi, Tenerife), consolidando la sua carriera artistica, con ottimo riscontro da parte di pubblico, critica e stampa. Hanno parlato di lui numerose riviste specializzate, stampa locale, nazionale ed internazionale. È stata commissionata una sua produzione per realizzare la copertina del libro “Un ponte per oltrepassare il confine”, edito con il patrocinio della Giunta Regionale del Veneto. Sono state utilizzate due sue opere come copertina (“Terapia d’amore” del 2009 e “Ma tu chi sei” del 2008), per la pubblicazione di due romanzi di Aldo Di Mauro. E’ stato oggetto di studio durante un seminario presso l’Università di Perugia, tenuto dal Prof. Francesco Moriconi (novembre 2005). Sue opere si trovano nella Chiesa di Sillico – Garfagnana (LU), nella Chiesa del Cristo Re in Effia Kuma – Ghana – ed inoltre presso collezioni private e pubbliche in Italia, Spagna, Belgio ed Inghilterra.

Recentemente è stato detto di lui: “Oltre trentacinque anni di pittura, una cadenzata, sistematica, lenta evoluzione rappresentano il percorso artistico di Fernando Graziano, un pittore che ha sempre lasciato poco spazio agli echi delle avanguardie preferendo un iter lontano da una sperimentazione che mirasse esclusivamente ad una cruda evoluzione dell’arte per l’arte. Graziano ha scelto di  concentrarsi direttamente sull’universo umano attraverso l’analisi approfondita del suo “intimo” e per fare ciò attua un’operazione coraggiosa: toglie all’uomo la maschera, ne rende impossibile l’identificazione escludendo il volto dai propri soggetti e riserva ad esso un luogo “Altro”. Sono il corpo e gli oggetti, che lo circondano e che lo vestono, che parlano, che ne raccontano la storia, i pensieri e gli stati d’animo. Così negli anni Graziano affida a simboli la parte onirica dei propri lavori. A ciotole e pennelli, reminiscenza delle antiche botteghe medioevali, affida l’arte; a piccoli burattini consegna il teatro e la coscienza, identifica nei libri, il sapere e la letteratura. Nasce, così, all’interno delle tele un silente dialogo tra uomo, arte, letteratura e teatro della vita.”

(www.fernandograziano.it)

Se volete partecipare con le vostre creazioni ad uno dei prossimi appuntamenti, scrivete a info@fernandograziano.it.

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