La sua ideatrice, Germana Cabrelle, giura che ogni riferimento al più famoso e assonante Moleskine è del tutto casuale, ma c’è chi ha accusato la Regione Veneto di fare come la Cina o altri paesi che copiano il made in Italy. Noi italiani avremmo copiato il made in France?
Germana Cabrelle ha avuto l’idea giusta. Ha creato un taccuino con copertina in simil pelle molto simile al Moleskine francese dei grandi scrittori. Ci ha messo sopra l’immagine stilizzata di un moscardino, un celebre mollusco delle ricette venete, e lo ha venduto con il nome di Moskardin, registrando il marchio. La grande idea è tutta qui: semplice, perfino banale.
Non si sa se sia stata l’assonanza con il mollusco o semplicemente la risonanza dello stesso nei cuori dei consiglieri veneti, ma il prodotto ha destato grande interesse tra molti politici locali e nostrani finendo tra le forniture della cancelleria dei rappresentanti di mezza regione, stando a ciò che ne dice il Gazzettino.
Il taccuino made in Veneto sarà realizzato in due colori: in rosso e in nero. A chi critica il prodotto e lo bolla come un’imitazione dell’omonimo taccuino francese, Germana Cabrelle risponde così: “Il richiamo per assonanza al mitico Moleskine è una felice intuizione per amor di suono nata in modo del tutto casuale, ma successivamente maturata come intenzionale per celebrare il famoso mollusco che dalle nostre parti viene cucinato in appetitosi varianti culinarie. In pratica ho riunito due concetti dialettali in un unico prodotto. Ritengo importante recuperare la bella abitudine di scrivere a mano, per segnare un indirizzo, per riportare uno stato d’animo, o per ricordare un nome, una data o un luogo. Possedere e portare con sè un taccuino per appunti significa essere attaccati ai valori di un tempo, quando abitualmente si scriveva a mano e la calligrafia era persino un esercizio di stile“.
Sicuramente una bella risposta. Sarà per questo che è finito anche su Vanity Fair, almeno stando a quanto si dice nell’articolo pubblicato dal Gazzettino Lunedì 27 dicembre 2010. E forse, per lo stesso motivo, è stato prenotato in molte altre regioni in giro per l’Italia.
E voi cosa ne pensate? Idea vincente o operazione di copia? A noi fa un po’ sorridere che delle donne di classe come le lettrici di Vanity finiscano con l’andare in giro con il moscardino nella borsa, ma che volete? Il made in Italy è forse diventato un marchio di fabbrica così importante che sotto il suo patrocinio si può arrivare a vendere praticamente di tutto.
Io sono, invece, convinta che il made in Italy del Moskardin sia di maggior pregio rispetto al made in China del Moleskine moderno e che un polpetto stia bene anche a fianco di una codicistica legislativa cartacea. Ne posseggo due, uno rosso ed uno nero. Me ne vanto. Bella vista ed utilitá lodevole anche in valigetta. Prenderne una copia tra le mani prima di esprimerne un parere sarebbe piú saggio.
In effetti abbiamo constatato che anche molte altre amiche del sito delle donne sono d’accordo con lei Laura*, come è emerso dai contatti e commenti sulla nostra pagina facebook.
Forse che il moskardin è un taccuino che piace tanto perché è altrettanto esclusivo del Moleskine dei bei tempi?
E’ sicuramente una bella idea, che parla un po’ veneto… per chi come me non può fare a meno di scrivere e prendere apppunti, è un bell’oggetto da tenere in borsa, ma anche un valido strumento di lavoro!
Ma dove si trova???
Qui il link del sito: http://www.moskardin.it/; qui invece l’e-mail a cui scrivere per avere informazioni: info@moskardin.it