Dambisa Moyo: l'economista dice "Liberate l'Africa"

Vi riportiamo un importante evento promosso da Segnavie,
progetto ideato e realizzato dalla Fondazione  CASSA DI RISPARMIO DI PADOVA E ROVIGO

L’economista africana Dambisa Moyo a Segnavie

Torna con uno sguardo sull’Africa l’appuntamento con Segnavie. Dopo l’incontro di Rovigo con il Cardinale Angelo Scola, la bussola per “orientarsi nel mondo che cambia” passa nelle mani di un’ospite femminile d’eccezione: l’economista Dambisa Moyo.
Lunedì 15 novembre, intervistata dal giornalista de La Repubblica Pietro Veronese, l’economista africana esprimerà il suo originale punto di vista su “Un nuovo futuro per l’Africa: aiutare ad aiutarsi”.

Inclusa tra le 100 persone più influenti del pianeta dalla prestigiosa rivista Times Magazine, Dambisa Moyo discuterà le idee contenute nel suo bestseller – recentemente tradotto in italiano – “La carità che uccide“.
La tesi sostenuta è la seguente: i sussidi a pioggia forniti fino ad ora ai governi degli stati africani hanno ulteriormente impoverito un continente già povero, innescando un meccanismo perverso che ha alimentato un regime assistenzialistico. Una tesi forte sostenuta con nuove stringenti argomentazioni e accompagnata da proposte che mirano ad un’attiva e autonoma assunzione di responsabilità da parte dei popoli africani.

Il ciclo di conferenze Segnavie 2010 si concluderà il 2 dicembre con Claudia Kemfert, esperta di tematiche ambientali e componente del Gruppo Consultivo sull’Energia e i Cambiamenti Climatici della Commissione Europea.

“Grazie agli aiuti, la corruzione favorisce la corruzione, e le nazioni piombano in un circolo vizioso di assistenzialismo. I paesi esteri appoggiano governi corrotti, fornendo loro denaro da usare liberamente. Questi governi corrotti interferiscono con la legalità, la creazione di istituti civili trasparenti e la difesa delle libertà civili, scoraggiando gli investimenti sia interni che esteri. Maggiore ambiguità e minori investimenti riducono la crescita economica, che porta a minori occasioni di lavoro e aumenta i livelli di povertà. In risposta alla miseria crescente, i donatori offrono più aiuti, che fanno proseguire la spirale verso il basso. Questo è il circolo vizioso segli aiuti. Il ciclo che soffoca gli investimenti di cui c’è un disperato bisogno, crea una cultura della dipendenza, facilita la corruzione sfacciata e sistemica, con conseguenze disastrose sulla crescita. Il ciclo che, di fatto, perpetua il sottosviluppo e garantisce l’insuccesso economico nei paesi più poveri e dipendenti dagli aiuti.”

D. Moyo, La carità che uccide (Rizzoli, 2010)

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