Prestiti alle famiglie

In crescita il primo trimestre 2016

Prestiti alle famiglie

Bankitalia conferma la crescita del settore creditizio italiano grazie ai prestiti alle famiglie ma evidenzia anche l’aumento dei tassi d’interesse

I prestiti alle famiglie italiane continuano a crescere anche nel primo trimestre del 2016, proseguendo così il trend positivo iniziato negli ultimi mesi del 2015, con una variazione del +0.8%. Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, che riassumono le variazioni delle principali voci dei bilanci bancari, la crescita dei prestiti alle famiglie sarebbe non solo un chiaro segnale di ripresa dell’economia nazionale ma anche un vero e proprio stimolo per la ripresa dei consumi.

Secondo i dati la richiesta di prestito personale è spesso finalizzata alla realizzazione di progetti importanti, come ad esempio degli interventi di ristrutturazione della propria abitazione, oppure all’acquisto di beni molto costosi, come ad esempio un’auto nuova, elettrodomestici e mobili per la casa, compresi anche alcuni servizi, come le cure mediche o trattamenti di vario genere. Qualunque sia la motivazione, prima di richiedere un prestito è sempre bene informarsi sulle condizioni generali del mercato in modo da individuare facilmente la proposta più conveniente.

Prestiti alle famiglie: ecco cosa bisogna sapere

Come già detto, prima i richiedere un qualunque finanziamento è bene informarsi e valutare attentamente le condizioni e i costi. La prima cosa da valutare è il Tantasso annuo nominale – calcolato su base annua, applicato al capitale finanziato e il Taegtasso annuo effettivo globale – che, a differenza del Tan, è comprensivo di eventuali costi aggiuntivi. Gli istituti di credito sono infatti tenuti a consegnare le “Informazioni europee di base sul credito al consumo”, un documento che raccoglie tutte le indicazioni chiare e utili per una scelta più oculata sul prestito da effettuare.

Inoltre è importante verificare che sul contratto siano chiaramente indicate: l’importo erogato, la scadenza e il numero totale delle rate da pagare, il tasso di interesse applicato, il Taeg e le condizioni in cui può essere modificato, eventuali coperture assicurative richieste e non incluse nel calcolo del Taeg. A tal proposito occorre ricordare che tutti i risparmiatori hanno la possibilità di recedere il contratto, senza per questo dover fornire spiegazioni alla banca o all’istituto finanziario. Se la richiesta è avanzata entro i primi 14 giorni dalla sottoscrizione e secondo le modalità descritte nel contratto, non verranno applicati alcuni costi aggiuntivi.

In caso di estinzione anticipata il cliente dovrà invece sostenere delle spese aggiuntive, infatti in questi casi è prevista l’applicazione di una mora, che secondo la legge non può essere superiore all’1%. L’intestatario del contratto può anche richiedere l’applicazione di particolari formule assicurative per tutelarsi da eventuali rischi che potrebbero provocare ritardi sui tempi previsti per i pagamenti delle rate.

Tassi di interesse per i prestiti alle famiglie nuovamente in salita

Nonostante l’aumento dei prestiti alle famiglie, i dati di Bankitalia mettono in luce anche un’altra variazione che in questo caso riguarda i tassi di interesse applicati dalle banche. Dopo il record raggiunto dal Taeg nel dicembre del 2015, i dati relativi ai primi mesi del 2016 sembrano invertire la rotta, riportando i tassi d’interesse a +8.5% come un anno fa.

I dati sembrano invece sorridere alle imprese private grazie alla graduale discesa dei tassi di interesse per il credito bancario. I dati relativi ai prestiti di “modica” entità – ovvero al di sotto del milione di euro – sembrano essere ancora in linea con le medie dell’ultimo semestre. A gennaio 2016 la Banca d’Italia registra un tasso del 2,78%, ossia lo 0,61% in meno rispetto a un anno fa.

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