Socia di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda) dal 1973, attualmente Presidente della delegazione Veneto e Trentino Alto Adige, Mara Borriero è oggi un’imprenditrice dai molteplici interessi.
E’ Presidente di SKA, un’azienda produttrice di attrezzature per l’allevamento avicolo, e di una società proprietaria dell’Hotel Aries di Vicenza, Presidente di un’azienda leader in Europa per le attrezzature cunicole e consigliere di una società per la gestione e sviluppo dell’attività alberghiera. Socia fondatrice dell’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti Zootecnici, Mara Borriero nel corso della sua carriera imprenditoriale ha ricevuto anche prestigiosi riconoscimenti, fra gli altri: un attestato di benemerenza della Fiera di Verona per lo sviluppo degli scambi tecnici commerciali, del Premio Unesco a Trapani per il contributo dato allo sviluppo di Paesi in difficoltà fornendo tecniche industriali per l’agricoltura e il Premio “L’altra metà del successo: fattore D” dalla Camera di Commercio di Vicenza.
Ha cominciato a lavorare per la sua azienda giovanissima, non senza difficoltà, dedicandosi al lavoro con quella grande passione che non l’ha più abbandonata. Quando il titolare, divenuto nel frattempo suo marito, ha deciso non occuparsi più dell’azienda, lei ha deciso di continuare da sola e di aprire nuovi canali commerciali all’estero. Una scelta pionieristica che si è dimostrata vincente: oggi SKA è presente in 50 Paesi.
“Mi piace lavorare – afferma Mara Borriero – il lavoro è fondamentale, mi fa sentire utile socialmente” – e così è: “Tanti anni di lavoro, tante esperienze formative e tante realizzazioni di successo, hanno mantenuto quella dimensione tutta particolare che pone al suo centro il valore dell’intelligenza e dell’anima umana. È questo che ha sempre consentito a tutti noi, dal primo all’ultimo, di lavorare con armonia e partecipazione, consapevoli di essere considerati e valorizzati al massimo, dentro un progetto di crescita e benessere comune.”
Come è riuscita a farcela quando le donne non erano così emancipate come oggi? “Ho dovuto dimostrare piano piano di essere all’altezza. All’inizio ero una ragazzina, ma lo capivo, perciò ho ascoltato molto. Successivamente ho conquistato fiducia e autorevolezza, fortunatamente mio marito era una persona che credeva nel lavoro delle donne e di mentalità molto aperta. Ho potuto contare molto su di lui, anche quando è nato nostro figlio.”
Oggi in azienda è affiancata proprio dal figlio, Dino Pozzato laureato alla ‘Bocconi’ in economia aziendale e con buona esperienza di lavoro all’estero. Come vive il passaggio generazionale? “Lo considero la prova del nove per misurare la reale bravura di un imprenditore-genitore. Anch’io non mi sarei mai sentita pronta a questo passaggio, mi sento sempre giovane e parte dell’azienda, ma qualche anno fa ho realizzato che era giunto il momento quindi ho cominciato a coinvolgere Dino sempre di più e ora è lui l’Amministratore Delegato di SKA.
Com’è la sua esperienza in AIDDA? “Mi sono iscritta nel 1973 su consiglio di un’amica, la delegazione del Triveneto era nata solo l’anno prima ed eravamo in 10 socie. Inizialmente non ho partecipato molto, ero troppo impegnata. Nel 2004 sono stata proposta per la Presidenza della delegazione Veneto e Trentino Alto Adige e nel 2005 sono stata eletta. Oggi le socie sono quasi 150 e appartengono ai più svariati settori, rappresentando aziende piccole, medie e grandi. E’ una bellissima associazione, il cui valore è dato proprio dalle socie. In tante si vale molto di più: sola sei invisibile, insieme al gruppo diventi invincibile! E’ un continuo scambio di esperienze, è come un master continuo.”
In Italia AIDDA conta 1.500 iscritte, nel mondo sono 400.000 le associate FCEM network di cui AIDDA fa parte. “Forte dell’esperienza acquisita in questi anni ho deciso di candidarmi per la prossima Presidenza Nazionale AIDDA. Le elezioni saranno in maggio 2011 e se sarò eletta ho già pronto il programma di lavoro.’’
Come svolge il suo ruolo di Presidente di una delegazione così vasta? “Ho puntato molto sul rapporto tra le delegazioni, in particolare con la nostra vicina, il Friuli Venezia Giulia. Quattro anni fa, assieme alle Delegazioni Lombardia, Piemonte e Toscana, abbiamo dato vita ad un progetto per la riscoperta delle scrittrici dimenticate dell’Ottocento, che culmina nel Festivaletteratura di Mantova.”
Quest’anno è il turno di Caterina Percoto, la “contessa contadina” che ha dato voce alla realtà friulana e ha portato alla luce, in modo fresco e essenziale, il linguaggio del corpo femminile, e della quale è stata presentata “Novelle Scelte” (ed. Il Poligrafo), una raccolta a cura di Elisabetta Feruglio, con la prefazione di Antonia Arslan, Presidente del Comitato scientifico di questo progetto.
Come ha ricordato proprio la professoressa Arslan, durante l’anticipazione dell’edizione del festival del 2007, svoltasi presso ‘l’Ambasciata’ di Quisitello, “occorre riscoprire queste figure di donne che hanno dato un contributo al pensiero e alla letteratura” ed è bene tenere a mente, come scrivono Mara Borriero e Caterina Della Torre, presidente della delegazione AIDDA per il Friuli Venezia Giulia, che “la valorizzazione del talento femminile costituisce uno dei migliori investimenti per noi e per le generazioni future alle quali consegnare il pieno riconoscimento del valore della diversità di genere”.