Era scomparsa da Avetrana il 26 agosto scorso, tante le speranze che fosse solo una bravata da ragazzi, un desiderio di andar via da quel paesino che l’aveva portata a scappare di casa.
Purtroppo non è stato così, purtroppo Sarah Scazzi non è riuscita ad andar via dal suo paese che tanto le stava stretto perché qualcun altro ha deciso per lei che la sua vita doveva finire a 15 anni.
L’altra sera, durante la trasmissione “Chi l’ha visto”, condotta da Federica Sciarelli, è pervenuta la terribile notizia dell’uccisione della ragazza, forse per mano dello zio, che pare abbia confessato durante un lungo interrogatorio.
I comunicati stampa giunti durante il programma sono stati diversi ma ciò che ha davvero scioccato è il fatto che la madre di Sarah sia venuta a conoscenza della svolta proprio durante il collegamento, costretta ad una presa di coscienza in diretta televisiva e senza, forse, riuscire a realizzare cosa stava realmente accadendo.
Solo 15 anni, una vita davanti, tanti sogni e il desiderio di far qualcosa di grande, di andar via dalla sua realtà, e invece l’amara ironia della sorte la vedrà inghiottita per sempre dalla sua terra, quella che voleva lasciare per trovare un posto in cui non sentirsi stretta.
Sarah è solo l’ultima di una triste, lunga e forse non ancora conclusa serie di violenze, abusi, omicidi a cui purtroppo le nostre orecchie si sono oramai abituate.
Sono pochi i giorni che intercorrono tra una vicenda ed un’altra e tante le vittime, sempre più spesso donne, di una pazzia contagiosa che non si ferma neanche davanti alla giovane età di alcune di loro.
Per quelle “più fortunate” la pena da subire è una rapina o uno stupro, per le altre c’è la morte, sempre che vivere con la coscienza ed il ricordo di una violenza subita sia davvero vivere.
E’ una vergogna che qualcuno si arroghi il diritto di scegliere come dovrà essere la vita di qualcun altro, che per soddisfare basse voglie decida che un’altra persona debba subire l’umiliazione dell’abuso, che per non si sa quale raptus o pensiero malsano scelga la morte per chi ha la sfortuna di incontrarlo, senza preoccuparsi se questa persona abbia dei progetti di vita, se abbia una famiglia, un compagno o compagna, senza lasciargli la possibilità di vivere e magari commettere anche errori.
Sarah era giovane e non sapremo mai se sarebbe riuscita a realizzare i suoi sogni o meno, però tante altre sono le persone, le donne, che ogni giorno sono afflitte da violenze, fisiche o psicologiche, per loro il tormento continua e la speranza, oltre che possa finire, è che la sorte non sia la stessa che qualcuno ha scelto per Sarah.
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