ANCORA MOLESTIE PER LE DONNE VENETE

Secondo un’indagine dell’ Istat condotta su un campione di 24 mila donne venete, circa il 53,8% dichiara di aver subito molestie a sfondo sessuale  e di aver ricevuto ricatti in ambito lavorativo.
Le modalità di abuso vanno dai semplici atti di esibizionismo a molestie verbali, fino ad arrivare a episodi di pedinamento o addirittura vere e proprie molestie fisiche e telefonate oscene.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro, anche in questo settore spesso le donne sono vittime di richieste inopportune che creano delle situazioni di disagio, ancor più se chi le fa è il capo o un collega con un ruolo più importante con la promessa di un avanzamento di carriera  o di assunzione o del mantenimento del proprio posto.

Il presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Simonetta Tregnago, afferma che «In un momento di crisi economica ed occupazionale in cui le donne sono spesso uno degli anelli deboli  è facile immaginare come il fenomeno incida rendendo ancora più pesante tale situazione. Il fatto che l’autore delle molestie sia di frequente in una posizione di forza in quanto datore di lavoro o comunque collega con ruolo o età superiori, crea ulteriori e più gravi difficoltà. I dati poi ci dicono che non si arriva quasi mai alla denuncia alle forze dell’ordine, e che nella maggior parte dei casi le donne provvedono da sole o chiedono l’aiuto dei familiari per far cessare la molestia».
Sempre Simonetta Tregnago continua «Fortunatamente, secondo l’indagine Istat nel complesso la percentuale delle molestie sessuali si è abbassata in questi ultimi anni, ma la coscienza civile e il dovere morale ci impongono di aspirare alla assoluta eliminazione del fenomeno. Sicuramente il nuovo quadro legislativo e le campagne di sensibilizzazione hanno contribuito a creare maggiore tutela e una cultura di rispetto, ma anche le stesse donne hanno raggiunto maggiore consapevolezza dei propri diritti. Certo resta ancora molto da fare in termini di educazione e di cultura del rispetto delle persone e delle donne, e anche in famiglia è importante affrontare tali temi nell’educazione dei figli».

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