L’ATTRICE-CANTANTE VOLTO EMERGENTE DEL PANORAMA CINEMATOGRAFICO ITALIANO
L’attrice Maria Roveran sarà nel secondo lungometraggio, in sala dal 13 novembre, appena presentato, lo scorso 23 ottobre, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce, selezionato alla nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, e dal 28 ottobre in concorso anche al Tokio Festival.
Insieme a Emir Kusturica, Kseniya Rappoport, Domenico Diele, Adriano Giannini, Giovanni Vettorazzo, l’attrice interpreta il ruolo di Sandra, una ragazza di origini bosniache: “una giovane donna estirpata dalla sua terra a causa della Guerra Civile in Jugoslavia, salvata dalla madre che ormai non ha più, allevata da un branco di uomini che uomini non sono ma forse soltanto bestie. Interpretare questo ruolo – racconta Maria – è stato come cercare un costante equilibrio tra dolore e gioia vitale, tra luci ed ombre, tra sanità mentale e follia.” Torna dunque ad un festival la giovane attrice, quando, solo lo scorso 5 settembre, ha ricevuto a Venezia71 il premio Marie Claire, dedicato a cinque attrici Visioni Future del cinema italiano. Veneziana, classe ’88, Roveran, ad un anno dal suo esordio come protagonista in Piccola Patria di Alessandro Rossetto, apprezzato da critica e pubblico (Orizzonti a Venezia70, partecipazioni a festival internazionali da Copenaghen a Monaco, da Rotterdam a New York), è stata anche “miglior attrice protagonista” alla decima edizione di Bimbi Belli-Esordi nel cinema italiano di Nanni Moretti.
E nella colonna sonora de La foresta di ghiaccio, come era già successo con Piccola Patria, spicca una canzone, composta e cantata da lei, “Putea dela luna“: “per il provino veniva richiesta una ninna nanna di tradizione popolare, io non conoscendone di particolari ne ho composta una, presentandola all’incontro con la casting. Scrivere e cantare spesso mi aiutano ad entrare all’interno delle dinamiche di un personaggio. Quella stessa ninna nanna è stata poi inserita all’interno del film per volere di Claudio e sotto la sua guida ho cercato di interpretarla provando a far parlare le pieghe più nascoste di Sandra.” Nell’opera di Rossetto, influenzata dal ruolo di Luisa aveva composto “Indrio soea” e “E Va (Assime star)”, in dialetto veneto. E nel suo percorso artistico, caratterizzato da naturale ecletticità, l’essere cantante è divenuto un nuovo canale espressivo di cui Maria non può più fare a meno.
Il 23 ottobre, giorno della presentazione del film al festival, viene pubblicato per Gutenberg Music – etichetta veneziana che ha in catalogo lavori dei due “Premi Tenco” Max Manfredi e Cristiano Angelini, oltre che di un’altra stimata cantautrice veneta, Lubjan – il suo esordio discografico “AlleProfondeOriginiDelleRugheProfonde“. Sette brani, prodotti ed arrangiati insieme ai musicisti Simone Chivilò, Moreno Marchesin e Piero Trevisan. Sonorità elettroniche entrano a far parte del mondo musicale di Roveran nell’album che raccoglie nuovi pezzi insieme ai brani, rivisitati, presenti nella colonna sonora di Piccola Patria e a “Putea dela luna” ne La foresta di ghiaccio.
Sarà quindi, per l’attrice, un ottobre di grande importanza: sullo schermo nella sua interpretazione al Festival di Roma, come cantante nel suo album d’esordio – disponibile da novembre in tutti gli store e on line in tutti i canali specializzati – in teatro nel tour, prime date a Roma e poi a Milano (dal 28 ottobre al 2 novembre), nel 2015 a Casalecchio del Reno e Genova, del secondo episodio “La festa dei morti” del musical lo-fi Cinque allegri ragazzi morti, per la regia di Eleonora Pippo, tratto dall’omonima saga di Davide Toffolo, leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Nello spettacolo Maria è Sabina la ragazza-lupo.