Per celebrare il 296° anniversario della sua nascita, Google conferisce oggi un tributo speciale a Maria Gaetana Agnesi, importante matematica italiana del Settecento, apprezzata e conosciuta in tutta Europa per avere messo ordine tra i trattati e le ricerche sul calcolo infinitesimale.
Eccezionalmente intelligente e molto dotata, il padre, relativamente agiato, le permise di studiare e ben presto la ragazza imparò fluentemente 7 lingue (tanto da meritarsi il nome di “Oracolo settilingue“). La sua casa era frequentata da esperti ed intellettuali da tutta Europa e Maria Gaetana ebbe occasione di confrontarsi con le menti più attive della sua epoca. Successivamente si dedicò esclusivamente alle discipline matematiche fino a scrivere, nel 1748, le “Istituzioni Analitiche ad uso della Gioventù”, il suo testo di analisi più importante, un compendio a disposizione di chiunque volesse avvicinarsi alla matematica, molto apprezzato in Europa. In particolare, Agnesi viene ricordata per la “versiera”, una curva a campana che corrisponde ad una funzione cubica, studiata da molti autori nel 1600 e nel 1700 e che il doodle di oggi rappresenta.
Alla morte del padre, nel marzo del 1752, Maria Gaetana Agnesi mise quasi completamente da parte i suoi studi per dedicarsi ad opere di beneficenza (era stata la seconda donna della storia a cui fu affidato un insegnamento universitario, a Bologna, ma non lo esercitò), seguendo quell’inclinazione che da giovane l’aveva spinta a pensare di diventare monaca. Trasformò la casa di famiglia in un ospizio, ma fu costretta a lasciarla quando alcuni fratelli le fecero causa per ottenere le loro parti di proprietà. Per raccogliere qualche soldo, Agnesi vendette i preziosi gioielli che aveva ricevuto in dono dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria quando le aveva dedicato anni prima le “Istituzioni Analitiche”. Con il denaro ottenuto mise in piedi un nuovo ospizio dedicato alla cura delle persone con problemi mentali. Nel 1771 fu chiamata a occuparsi di alcune sezioni dell’appena costituito Pio Albergo Trivulzio, sempre a Milano, per il quale continuò a lavorare fino al 9 gennaio 1799, quando morì a 80 anni.