Riprendiamo l’intervento del Centro Donna Giustizia di Ferrara
Fonte: www.estense.com
Non è possibile non provare rabbia e impotenza di fronte alla “mattanza” di donne che si sta consumando in questi giorni. Undici donne uccise in poco più di dieci giorni. Bambine di sedici anni, donne nel pieno della loro vita. Uccise, perché donne, da compagni o da ex compagni, armati dalla barbarie della loro incapacità di essere uomini responsabili.
Donne diverse, ma simili nella reazione al desiderio e alla proprietà del loro corpo e della loro vita, da uomini incapaci di elaborare un rifiuto, un allontanamento, una messa in discussione della loro miserevole autorità.
Riflettendo in questi giorni, mi è tornata tra le mani una ricerca del 2006 della Casa delle Donne di Bologna sulla stampa e gli omicidi di donne e bambini vittime di violenza. Era morta da poco una bambina di dieci anni, brutalmente uccisa dal padre, uno stimato medico di Bologna, caratteristica sulla quale molto avevano insistito i giornali locali, riportando le parole degli avvocati che lo dipingevano come un uomo straziato e depresso per la separazione dalla moglie e per l’accusa di maltrattamenti su di lei e sulle figlie. Non c’è dubbio, proprio una persona stimabile e per bene! L’autrice della ricerca, conosceva la madre e le figlie e ne aveva ascoltato le sofferenze e come lei stessa dice:……. “Per molto tempo avevo ascoltato quelle parole coraggiose e sommesse, che piano piano mi avevano raccontato una realtà che non conoscevo, una realtà che come tanti avevo sempre voluto ignorare. La violenza sulle donne. Questa maledetta favola della viltà. La favola della crudeltà e dell’impotenza, dei perdoni e delle prepotenze. La favola di un muro di gomma, di richieste di aiuto non ascoltate, di protezioni mai date, dell’indifferenza, dei pregiudizi di una società intera………….”
L’ articolo completo lo potete trovare nel sito www.estense.com che vi invitiamo a leggere.